Famiglie e stabilità finanziaria

Potrà sembrare una materia noiosa. E invece è praticamente tutto ciò su cui materialmente si basa la nostra vita quotidiana. È l’economia, quel magico mix tra risorse che il nostro pianeta ci offre e la nostra attività per trasformarle in benessere e ricchezza. Ora, questa attività risente delle fasi storiche che ciclicamente, da che mondo è mondo, attraversiamo: a volta procede più speditamente, altre volte invece incontra qualche intoppo.

In quale fase ci troviamo ora? “L’attività economica globale è rallentata nel periodo estivo e le stime di crescita nelle principali economie sono state riviste al ribasso per il prossimo anno”, ci dice la Banca d’Italia nel suo secondo rapporto sulla stabilità finanziaria per l’anno in corso.

“Il ciclo economico mondiale”, prosegue il rapporto di Bankitalia, “rimane fortemente condizionato dall’elevata inflazione, dalle difficoltà di approvvigionamento energetico e alimentare causate dal protrarsi del conflitto in Ucraina e acuite dalla siccità, nonché dal rallentamento dell’economia cinese”. Per non parlare del costo del credito, che sta risalendo come conseguenza delle decisioni adottate in chiave anti-inflazionistica dalle banche centrali di molti Paesi.

Come se la stanno cavando le famiglie italiane?

Com’è consuetudine, nel rapporto una parte rilevante è dedicata alle famiglie italiane. Ebbene, nel primo semestre del 2022, ci dice il documento, “la situazione finanziaria dei nuclei familiari è stata sostenuta dalla crescita del reddito disponibile e dall’elevata liquidità accumulata durante la pandemia”. Ma proprio il boom dei consumi dopo la prima, e più acuta, fase del Covid-19 ha dato il via alla fiammata dei prezzi.

“L’impatto dei rincari dei beni energetici e, in misura minore, di quelli alimentari sul potere d’acquisto è stato mitigato dalle misure di sostegno introdotte dal governo”. Poi, nella seconda parte dell’anno le prospettive sono peggiorate, di riflesso all’accentuata incertezza macroeconomica e al protrarsi del conflitto in Ucraina.

Che cosa si aspettano nei prossimi mesi?

La rilevazione Consumer expectations survey (Ces) della Banca centrale europea riferita a settembre 2022 segnala un aumento della quota di famiglie italiane che prefigurano un deterioramento della loro condizione finanziaria nei prossimi 12 mesi, rispetto a quanto rilevato ad aprile. Un incremento più intenso, fra l’altro, di quelli registrati nei principali Paesi dell’area euro.

La cautela, quindi, la fa ancora da padrona

A giugno, la propensione al risparmio era ancora superiore ai livelli pre-pandemici, dal momento che persisteva uno stato d’animo improntato alla cautela. In base a elaborazioni sull’indagine Ces, nel confronto con la fine del 2021 la quota dei nuclei che prevedono di risparmiare nei prossimi 12 mesi è scesa tra quelli meno abbienti, “verosimilmente”, ci dice il rapporto della Banca d’Italia, “a causa della maggiore incidenza dell’aumento della spesa per utenze domestiche e beni alimentari”.

Ancora stabile il rapporto indebitamento/reddito

E veniamo all’indebitamento, che in questo quadro “si è mantenuto stabile al 64% del reddito disponibile, grazie all’incremento del reddito, che ha compensato quello del debito”. Un valore, questo, che rimane molto al di sotto della media dell’area, dove – ci dice sempre il rapporto della Banca d’Italia – si attesta al 97%.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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