Effetto Bce sui prestiti

Fra le altre decisioni assunte in quell’occasione, nella riunione di giovedì 27 luglio – l’ultima prima della pausa agostana – il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha deciso di aumentare di 25 punti base i tre tassi di interesse chiave della Bce, l’autorità monetaria che vigila sulla stabilità dell’euro, la nostra moneta.

Ecco quindi che il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saliranno rispettivamente al 4,25%, al 4,50% e al 3,75% con effetto dal 2 agosto 2023.

Con quali effetti sui prestiti? L’ufficio della Fabi, la Federazione autonoma bancari italiani, che si occupa di studi e ricerche ha recentemente pubblicato un approfondimento sui tassi a carico delle famiglie italiane, adesso che la Banca centrale europea ha praticato il nono rialzo in dodici mesi. Quanto ci costa, oggi, il credito al consumo? Lo vediamo subito.

A quanto ammontano i costi del credito al consumo?

Con il nono ritocco al rialzo in 12 mesi, scrive l’ufficio studi, “saranno inevitabili ulteriori innalzamenti dei tassi d’interesse su tutti i tipi di finanziamento”.

Il nostro Paese conta attualmente, secondo l’ufficio Fabi, ben 6,8 milioni di famiglie indebitate, un numero che corrisponde al 25% circa del totale: di queste, 3 milioni e mezzo hanno un mutuo per l’acquisto di una casa.

L’effetto del rialzo dei tassi sul credito al consumo

Tra credito al consumo e prestiti personali, secondo quanto riferisce la Fabi, “le banche hanno erogato 251,2 miliardi di euro di prestiti ai cittadini, in linea con i valori di fine 2017, ma in rallentamento rispetto alla tendenza degli ultimi mesi”. Un segno, questo, dell’incidenza negativa dell’incremento dei tassi di interesse.

Nel 2022, infatti, i tassi di interesse sui prestiti sono saliti visibilmente e in modo incisivo e adesso, con il costo del denaro che è ulteriormente aumentato al 4,25%, nuovi balzi del costo del credito potrebbero essere in vista.

E comprare un’automobile a rate – per esempio un modello da 25mila euro, a fronte di un finanziamento decennale a un tasso del 13,65% – stando ai calcoli degli analisti della Fabi potrebbe costarci oltre 9.800 euro in più rispetto al 2021.

Comprare un’auto o una lavatrice oggi ci costa di più

Alla fine del 2021, il tasso di interesse medio era pari all’8,1%. Ora, a valle della decisione presa dal Consiglio direttivo della Banca centrale europea giovedì 27 luglio, potrebbe arrivare appunto al 13,65%.

Tornando quindi alla simulazione cui abbiamo fatto cenno poco fa, abbiamo che, per comprare un’auto da 25mila euro tutta a rate con un finanziamento decennale, il costo totale sale da 37.426 euro a 47.272 euro, registrando quindi una differenza che nel complesso si attesta a 9.850 euro. Quasi un terzo in più, tenuto conto che in termini percentuali la variazione equivale a un +26,3% rispetto ai tassi di fine 2021.

E per portarsi a casa una lavatrice da 750 euro, sempre tutta a rate? Con un finanziamento della durata di cinque anni, il costo totale passa da 942 euro a 1.083 euro, registrando in questo caso una differenza complessiva pari a 141 euro. Un +15% rispetto ai tassi di fine 2021.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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