E-commerce e digital retail

Qual è “Il ruolo e il contributo dell’e-commerce e del digital retail alla crescita dell’Italia”? La seconda edizione dello studio condotto da Netcomm in collaborazione con The European House – Ambrosetti, presentata a Roma nel mese di gennaio, ha provato a fornire una risposta a questa domanda.

Una risposta in fin dei conti interessante non solo per gli addetti ai lavori ma anche per i consumatori finali, ai quali la seconda edizione dello studio conferma come l’e-commerce non sia più solo una tendenza curiosa e laterale del mercato ma la spina dorsale della spesa che facciamo ogni giorno.

E-commerce e digital retail: una panoramica sui numeri

La rete del valore dell’e-commerce e del digital retail si posiziona al primo posto tra le 99 attività economiche italiane in termini di incidenza sul fatturato totale del settore privato, pesando per il 40,6% della crescita di fatturato di tutte le attività economiche italiane private nel quinquennio 2016-2020.

Il commercio digitale, ci dice quindi lo studio, è una filiera vera e propria, concreta in tutto e per tutto, che fa crescere la nostra economia più di tutte le altre 98 attività economiche prese in considerazione. Sono 723mila le aziende coinvolte, mentre i settori che si collocano all’interno di questa filiera oggi valgono 71 miliardi di euro, con un raddoppio – o quasi – rispetto ai numeri del 2016 (+95%).

L’effetto moltiplicatore dell’e-commerce e del digital retail

C’è poi da considerare il fatto che per ogni 100 euro generati nella filiera estesa dell’e-commerce e del digital retail, in Italia se ne generano ulteriori 148: è la cosiddetta “capacità di attivazione”.

Meritevole di attenzione, però, è pure il moltiplicatore in termini occupazionali: per ogni 100 unità di lavoro generate in modo diretto dalle attività dell’e-commerce e del digital retail – ci dice in sostanza lo studio – si attivano ulteriori 141 unità di lavoro.

Come si struttura la rete del valore dell’e-commerce e del retail digitale?

La rete del valore dell’e-commerce e del digital retail si articola in due macro-aggregati:

  • le vendite online, un primo macro-aggregato che, oltre ai marketplace e retailer completamente o parzialmente attivi sul canale online, include piattaforme pubblicitarie, servizi integrati per la presenza web e attività di assistenza alla clientela;
  • i servizi a supporto delle attività di e-commerce, fra le quali logistica, packaging e sistemi di pagamento.

Secondo quanto riferito dalle aziende nell’ambito della realizzazione dello studio, la vendita online ha permesso agli operatori di avere un rapporto diretto con la clientela e di offrire un’esperienza più completa e soddisfacente.

In questo quadro, per un operatore su cinque l’ingresso nel canale online è convenuto perché ha permesso di abbassare i costi di gestione dell’ordine. Solo per una quota molto contenuta degli interpellati questo ingresso ha comportato un ridimensionamento della rete fisica retail. Una conferma non solo della possibile coesistenza ma anche del reciproco sostegno fra online e offline.

Il futuro del settore: investire negli ambiti connessi alla vendita

Guardando al futuro, secondo le aziende occorrerà investire negli ambiti connessi alla vendita online, in primis digital marketing e user experience, con particolare riferimento al sito di commercio elettronico.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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