Debito e consumi

Siamo a luglio ed è quindi tempo di bollettino economico per la Banca d’Italia. La pubblicazione trimestrale dell’autorità di Via Nazionale – che fa il punto sull’andamento dell’economia italiana inquadrandolo nel più generale contesto economico internazionale e dell’area dell’euro e nei suoi aspetti più rilevanti, vale a dire economia reale, conti pubblici, attività delle banche, mercati finanziari – esce infatti a gennaio, aprile, luglio e ottobre.

L’edizione di luglio, come anche le precedenti, dà conto pure della situazione delle famiglie italiane in termini di consumi, spese e debiti.

I consumi delle famiglie italiane

Dopo essere scesi nel 2022, i consumi delle famiglie sono tornati a espandersi nel primo trimestre di quest’anno: +0,5% rispetto al periodo precedente. Questo, spiega Bankitalia nel bollettino, “grazie al miglioramento della fiducia e al buon andamento del mercato del lavoro”. E proprio il buon andamento del mercato del lavoro, insieme a interventi espansivi sul sistema di imposte e trasferimenti, “ha determinato un aumento del reddito disponibile delle famiglie”.

Anche in seguito alla flessione dell’inflazione, ciò ha determinato “una stabilizzazione del potere d’acquisto delle famiglie (misurato dal reddito disponibile reale) dopo i cali registrati nella seconda parte dello scorso anno”.

La propensione al risparmio, che aveva continuato a scendere dall’inizio del 2021, quando aveva raggiunto livelli particolarmente elevati per effetto della pandemia di Covid-19, è tornata a salire, collocandosi sui valori della fine del 2019, al 7,6%.

La crescita è proseguita in primavera

Pur attenuandosi, l’espansione dei consumi delle famiglie sarebbe proseguita nel secondo trimestre del 2023. “Nel bimestre aprile-maggio l’indicatore dei consumi di Confcommercio è rimasto pressoché stabile, segnalando un rialzo della spesa per servizi a fronte di un calo degli acquisti di beni”. In particolare, tra i servizi la crescita più forte interesserebbe il comparto turistico, che deve ancora riguadagnare i livelli pre-pandemia.

Nella media del trimestre il clima di fiducia dei consumatori è salito, spinto soprattutto dal miglioramento dei giudizi sulla situazione economica generale e delle attese sulla disoccupazione. A tendere, sottolinea però Bankitalia, il sostegno ai consumi dovuto al ricorso al sostanzioso ammontare di risorse finanziarie accumulate durante la pandemia di Covid-19 sarà contenuto.

Cala il debito in rapporto al reddito disponibile

Nel primo trimestre dell’anno, il debito delle famiglie in rapporto al reddito disponibile lordo è diminuito rispetto al quarto trimestre dell’anno prima, posizionandosi al 61,1%. Un dato, quello italiano, che si confronta con il 92,1% dell’area dell’euro: restiamo quindi ancora ben sotto l’eurozona, tra i meno indebitati a livello di famiglie.

A determinare questa riduzione è stata principalmente la crescita del reddito disponibile, a fronte di un lieve calo del debito nominale, “in particolare nelle sue componenti dei prestiti bancari a breve termine e dei prestiti non bancari”.

Il debito delle famiglie è sceso anche in rapporto al Prodotto interno lordo, posizionandosi al 40,8 per cento, rispetto al 56,1 per cento dell’area euro.

Quanto incide la spesa per interessi sul reddito disponibile?

L’incidenza sul reddito disponibile degli oneri sostenuti per il servizio del debito (spesa per interessi e restituzione del capitale) è aumentata rispetto al trimestre precedente al 10,5%, a causa”, spiega infine Bankitalia, “del marcato incremento della spesa per interessi”.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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