Credito al credito, le proposte dei consumatori

Due giorni dedicati al credito. Li ha organizzati l’Associazione bancaria italiana (Abi) in collaborazione con l’Associazione del credito al consumo e immobiliare (Assofin), a Roma, il 28 e 29 novembre. È stato questo il quarto appuntamento annuale di “Credito al Credito”, un’occasione di incontro in cui banche, aziende e consumatori hanno fatto le loro osservazioni sul mercato dei prestiti. Uno spazio ampio è stato riservato alle iniziative messe in campo nella crisi dalle stesse banche insieme a istituzioni, imprese e consumatori tramite moratorie alle rate, finanziamenti agevolati e plafond per investimenti e sviluppo. Il primo modulo di “Credito al Credito” si è concentrato sulle famiglie, con un’attenzione su alcune forme tecniche come la cessione del quinto e il prestito ipotecario vitalizio e sulla gestione del rischio nel credito al consumo e in quello immobiliare. Dall’intero evento è emerso che le quote di debito residuo sospese a famiglie e piccole e medie imprese dal 2009 con le varie moratorie hanno toccato i 119 miliardi di euro.

 
Tutti d’accordo sul fatto che banche, imprese e famiglie sono alle prese con una congiuntura ancora debole, nonostante di recente i consumi privati si siano ridotti meno rispetto ai trimestri precedenti e l’andamento degli investimenti risulti stabilizzato dopo circa due anni di contrazioni. In questo quadro, il mondo bancario - data la sua natura principalmente commerciale - paga gli effetti della fragilità del sistema produttivo e della mancata crescita. Secondo l’Abi, il credito incontra un ostacolo talvolta insuperabile nel fortissimo incremento del costo del rischio, che pesa sui bilanci bancari. Le regole non paritarie nel contesto europeo e il peso della tassazione in Italia, poi, rendono la situazione ancora più intricata. Questo dal punto di vista delle banche. Per quanto riguarda i clienti, fra le iniziative per agevolare l’accesso al credito l’Abi ha ricordato il Fondo nuovi nati, operativo per tutto il 2014 e indirizzato ai nuclei con figli appena nati oppure adottati nel 2012, nel 2013 e nel 2014. Il Fondo riguarda l’erogazione di finanziamenti per un massimo di 5.000 euro a tassi pari al massimo alla metà di quelli offerti sul mercato. Finora i prestiti accordati sono stati 35.637, per un controvalore di più di 175 milioni di euro.

 
Alla due giorni hanno preso parte anche i consumatori. E da Adiconsum sono arrivate tre proposte. La prima: allargare la collaborazione fra le associazioni dei consumatori e l’Abi. Ciò dovrebbe determinare, dal punto di vista di Adiconsum, più chiarezza e trasparenza nei comportamenti degli istituti bancari, una revisione dei contratti di credito in modo che questi ultimi prevedano la possibilità di ricorrere alla sospensione delle rate per un periodo prefissato e senza costi aggiuntivi e il coinvolgimento dei consumatori rimasti ai margini del mercato bancario con prodotti specifici e più chiarezza sui costi. La seconda proposta consiste nella creazione di un Fondo di solidarietà rotativo con contributi di imprese e consumatori per far fronte alle situazioni di difficoltà che non si possono superare da soli. Terza e ultima, l’applicazione dell’agevolazione fiscale prevista per i mutui fondiari anche al credito al consumo, inserendo i beni di prima necessità ed escludendo i consumi non essenziali.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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