Estate 2023, un terzo della spesa turistica finisce a tavola

Estate 2023, un terzo della spesa turistica finisce a tavola

Si parla di oltre 15 miliardi di euro

Pubblicato il 12 luglio 2023

Per gli italiani, si sa, l’alimentazione non è solo cibo. È un piacere, da gustare soprattutto in vacanza. Oltre un terzo della spesa turistica nell’estate 2023 sarà destinato alla tavola. Lo stima Coldiretti: pasti, trattorie, agriturismi, degustazioni, souvenir enogastronomici, feste e sagre muoveranno oltre 15 miliardi di euro.

In vacanza, a tavola

In tempi di inflazione, la vacanza può costare cara. Ma, come già evidenziato dal Consumer Payment Trends 2023, anche ricorrendo a piccoli prestiti personali, quest’estate non si rinuncerà ai viaggi. E a quanto pare neanche alla buona tavola.   

I dati, sottolinea Coldiretti, “dimostrano la centralità del patrimonio enogastronomico nazionale. Il cibo è la voce più importante del budget della vacanza estiva in Italia”. Per molti è diventato la principale motivazione del viaggio, con il boom del turismo enogastronomico e un’offerta senza pari, anche grazie a 319 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, la leadership nel biologico con circa 86.000 aziende agricole biologiche, 25mila agriturismi.

Il valore del Made in Italy

Presentando i dati della spesa turistica 2023, Coldiretti ha rilanciato la candidatura della pratica della cucina italiana per l’iscrizione nella Lista rappresentativa dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità dell’Unesco. Comporterebbe una maggiore tutela delle specialità Made in Italy: secondo un un’analisi condotta con Notosondaggi, in viaggio sei italiani su dieci si sono ritrovati a fare i conti con piatti “tarocchi”; dagli spaghetti alla carbonara con prosciutto cotto al posto del guanciale e formaggio grattugiato al posto del pecorino romano fino al tiramisù con la panna al posto del mascarpone.

“La mancanza di chiarezza sulle ricette Made in Italy – stima Coldiretti - offre terreno fertile alla proliferazione di falsi prodotti alimentari italiani, con un impatto negativo su economia e lavoro in una filiera che dai campi agli scaffali fino ai ristoranti vale 580 miliardi di euro”.

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Il profilo dell'autore

Paolo Fiore, giornalista professionista e leccese in trasferta: Bologna, Roma, New York, Milano. Dopo la Scuola di giornalismo Walter Tobagi, ha scritto per Affaritaliani, MF-Milano Finanza, l'Espresso, Startupitalia e Skytg24.it. Si occupa di economia e innovazione per Agi, FocuSicilia e collabora con il gruppo Rcs.

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