Consumi, il ritorno alla normalità è ancora lontano

Consumi, il ritorno alla normalità è ancora lontano

Numerosi i postumi fisici e psicologici del Covid

Pubblicato il 24 settembre 2021

Nel 2021, 27 milioni di italiani rinunciano ogni giorno a beni primari e affrontano disagi economici. Tra loro, 18 milioni prevedono che la situazione di indigenza si protrarrà ancora nel tempo. In 5 milioni pensano di dover ancora compiere rinunce di tipo alimentare.

I dati che emergono dal Rapporto Coop su consumi e stili di vita degli italiani rivela quanto sia ancora difficile il quadro economico. Non mancano però alcuni segnali di fiducia.

Consumi ancora da recuperare

La situazione economica, mista a una fiducia che – pur rafforzandosi – non è ancora piena, ritarda la piena ripresa dei consumi.

Secondo le stime contenute nel rapporto, torneranno ai livelli antecedenti la pandemia tra due anni, cioè nel 2023. Il dato è confermato dal fatto che il 28% degli intervistati afferma che anche nel 2022 spenderà meno rispetto al 2019. Una percentuale che aumenta tra i lavoratori precari e le donne, che accusano più di altre categorie l'instabilità.

A mancare, quindi, non sono solo le risorse ma anche la fiducia. Una disposizione che dovrebbe condizionare anche il mercato dei prestiti.

Occupazione ancora a rilento

L’occupazione cresce troppo lentamente (nella prima parte del 2021 si registra un incremento dell'1,8%) e seppure le previsioni per il futuro siano buone c’è grande timore per il tipo di lavoro che sarà. Così gli intervistati temono soprattutto che troverà forte incremento il lavoro in nero.

La fiducia nel prossimo

Se resta grande cautela a livello economico, il 41% degli italiani afferma di essere fiducioso verso il prossimo e, in particolare, verso familiari e amici più cari.

Un balzo enorme rispetto alla rilevazione di quattro anni fa, quando la quota dei fiduciosi si fermava al 19%. L'umore ritrovato non sembra quindi dipendere dalla speranza di migliorare la proprie condizione economica, quando dalla ritrovata consapevolezza che “le cose importati della vita” sono altre.

Restano però i postumi fisici e psicologici del Covid. Oltre alle cure o agli strascichi degli effetti negativi, il costo stimato per la cura della depressione generata dalla pandemia ammonta a 10 miliardi.

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Il profilo dell'autore

Paolo Fiore, giornalista professionista e leccese in trasferta: Bologna, Roma, New York, Milano. Dopo la Scuola di giornalismo Walter Tobagi, ha scritto per Affaritaliani, MF-Milano Finanza, l'Espresso, Startupitalia e Skytg24.it. Si occupa di economia e innovazione per Agi, FocuSicilia e collabora con il gruppo Rcs.

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