Tra crisi economica e inflazione, il prezzo vince su qualità e sostenibilità

Tra crisi economica e inflazione, il prezzo vince su qualità

Cinque i “consumatori tipo” identificati

Pubblicato il 29 giugno 2022

Il prezzo, si sa, è sempre un fattore importante nella scelta di un prodotto. Quando però l'elevata inflazione brucia la capacità di acquisto e il ricorso ai prestiti è sempre più frequente, le famiglie fanno ancora più attenzione allo scontrino, mettendo in secondo piano altre caratteristiche. È quello che sta succedendo proprio in questi mesi.

Quasi un italiano su quattro si dice pronto a sacrificare la qualità di un prodotto pur di risparmiare e solo uno su tre è disposto a pagare di più per comprare un bene più sostenibile.

I dati emergono dallo studio “The shape of retail”, realizzato dalla società di consulenza internazionale Alvarez&Marsal.

Dall'inflazione all'ambiente

Si potrebbe dire, quindi, che l'inflazione e il caro vita stanno pesando sui prodotti di maggior qualità e, in un certo senso, anche sull'ambiente. Si tratta di una tendenza che non si limita al nostro Paese. La quota di consumatori che rinuncerebbe alla qualità in cambio del risparmio è ancora più alta in Germania (25%), Francia (29,6%) e Spagna (29,7%).

Discorso simile per l'impatto ambientale: nel complesso, più di un quarto di consumatori di Francia, Germania e Italia ritengono il prezzo più importante della sostenibilità e (nota ancora più preoccupante) affermano che i criteri Esg (cioè l'attenzione di un'azienda ad ambiente e società) non orientano in alcun modo le loro scelte d'acquisto.

Svizzeri “comodi”, spagnoli “oculati”

Lo studio ha esaminato i fattori su cui si basano le proprie scelte (prezzo, qualità, comodità, esperienza, sostenibilità) e coinvolgo 5.250 famiglie in Francia, Germania, Italia, Spagna, Svizzera, Emirati Arabi Uniti e Regno Unito. Ha così estratto cinque “consumatori tipo”.

Chi apprezza la qualità al di sopra di ogni altra cosa ha circa cinquant'anni e risiede in Svizzera o Emirati Arabi Uniti. Pare quindi chiaro come la stabilità economica (vista l'età e la provenienza da Paesi con un reddito medio pro-capite più elevato) sia decisiva.

I consumatori più attenti ai costi sono invece i giovani spagnoli, britannici e tedeschi. Questo dato sembra legato all'inflazione, visto che in questi Paesi si è già fatta sentire in modo ancora più pesante rispetto all'Italia.

I consumatori più “comodi”, che scelgono anche in base a un'esperienza d'acquisto semplice e veloce, sono gli svizzeri. I più attenti alla sostenibilità sono invece i giovani (Millennial e Generazione Z) tedeschi e, soprattutto, svizzeri.

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Il profilo dell'autore

Paolo Fiore, giornalista professionista e leccese in trasferta: Bologna, Roma, New York, Milano. Dopo la Scuola di giornalismo Walter Tobagi, ha scritto per Affaritaliani, MF-Milano Finanza, l'Espresso, Startupitalia e Skytg24.it. Si occupa di economia e innovazione per Agi, FocuSicilia e collabora con il gruppo Rcs.

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