Prestiti fintech alle imprese più che quadruplicati in due anni
Procedure snelle e offerte personalizzate i punti di forza
Pubblicato il 13 maggio 2022
Ecco un altro segnale dei passi avanti compiuti negli ultimi anni dalla digitalizzazione: in due anni sono più che quadruplicati i finanziamenti alle Pmi e il numero di aziende che hanno avuto accesso al credito grazie al fintech. Il settore che combina finanza e tecnologia non è solo una replica moderna dell'analogico: è un mondo di nuovi servizi, spesso più agili di quelli tradizionali.
Superata quota un miliardo
Secondo un rapporto di ItaliaFintech, l'associazione che raggruppa gli operatori italiani del Fintech, nei primi tre mesi del 2022 si sono registrati 1,1 miliardi di euro di finanziamenti alle imprese, quasi cinque volte quelli di gennaio-marzo 2020. Si sono quadruplicate anche le aziende finanziate, passate da 676 nei primi tre mesi del 2020 a 2.987 nello stesso periodo 2022. Segnali inequivocabili di come la platea si stia ampliando e stia diventando sempre più trasversale.
Il trend – spiega l'associazione - evidenzia una crescita costante del fintech, che per le Pmi si afferma sempre di più come strumento ordinario, al fianco dei finanziamenti bancari tradizionali. Spesso, infatti, il prestito ottenuto si combina e non sostituisce quello dei canali classici.
Perché il fintech cresce
Le informazioni, raccolte tra gli associati di ItaliaFintech, mostrano inoltre che, grazie ai nuovi player nati in questi ultimi anni che utilizzano la tecnologia per analizzare dati e valutare i rischi di credito, sempre più piccole e piccolissime aziende hanno la possibilità di ottenere finanziamenti a medio-lungo termine. Il credito fintech tende infatti a caratterizzarsi per procedure più snelle e per offerte più personalizzate, grazie soprattutto alla capacità di estrarre informazioni impossibili da rilevare con i metodi e le procedure tradizionali.
È molto probabile che, come molti altri settori digitali, la pandemia abbia impresso un'accelerazione. I canali fintech permettono di evitare la compresenza fisica e, soprattutto, offrono risposte più immediate e rapide, caratteristiche che le imprese hanno sicuramente apprezzato nei momenti più acuti della crisi.
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Il profilo dell'autore
Paolo Fiore, giornalista professionista e leccese in trasferta: Bologna, Roma, New York, Milano. Dopo la Scuola di giornalismo Walter Tobagi, ha scritto per Affaritaliani, MF-Milano Finanza, l'Espresso, Startupitalia e Skytg24.it. Si occupa di economia e innovazione per Agi, FocuSicilia e collabora con il gruppo Rcs.