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Frodi creditizie, i numeri del 2015

11 gen 2016 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.

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Frodi creditizie in calo nel primo semestre del 2015 rispetto allo stesso periodo dell’anno prima: è quanto emerge dalla 21esima edizione del rapporto curato dall’Osservatorio Crif, secondo cui i casi stimati, nel primo semestre dell’anno che si è appena chiuso, sono risultati pari all’incirca a 8.000 unità. Allo stesso tempo, però, c’è stato un incremento del 2% circa della cifra mediamente oggetto della frode - la quale, lo ricordiamo, avviene tramite furto d’identità e uso illecito dei dati personali e finanziari per ricevere prestiti senza poi l’intenzione di restituirli - cifra che si è attestata a quota 5.952 euro. La frode si consuma per lo più nel campo dei prestiti finalizzati, quelli cioè legati a un preciso obiettivo d’acquisto: se nel primo semestre del 2014 le operazioni fraudolente su questa categoria creditizia avevano raggiunto più dell’80% dei casi, nell’equivalente periodo del 2015 la quota dei casi è stata del 74,3%. Ciò accade perché in un punto vendita la risposta del finanziatore deve essere più rapida, e la rapidità spesso va a scapito dell’accuratezza delle verifiche.

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Nel dettaglio, il 52,7% dei casi ha riguardato la compravendita di elettrodomestici - con un aumento del 44,1% in confronto al 2014 - e di prodotti di elettronica e informatica come televisori di ultima generazione, smartphone e tablet. Il 7,4% dei casi ha riguardato articoli di arredo, con un +37,1% rispetto al 2014. Infine, quasi il 6% delle frodi - segnala sempre Crif - ha avuto luogo nella fase d’acquisto di auto e moto, con una somma oggetto della frode di oltre 11mila euro. In generale, considerato il rapporto fra tipo di bene acquisito con la frode e cifra erogata, le categorie maggiormente colpite sono state consumi, abbigliamento e lusso, travel ed entertainment e, per finire, elettrodomestici ed elettronica insieme a informatica e telefonia. Quanto alla percentuale delle frodi per regione dichiarata contestualmente alla richiesta del finanziamento, l’incidenza più alta si registra in Campania, Sicilia, Lombardia, Lazio e Puglia.

Riguardo alle vittime, i dati Crif evidenziano che nel 60,2% dei casi si tratta di uomini, senza alcuna significativa variazione rispetto al primo semestre 2014. La maggior parte dei casi - con un 25,8% del totale - ha interessato la classe d’età compresa fra i 41 e i 50 anni. I consumatori sotto i 30 anni d’età sembrano essersi fatti più furbi, con il 15,1% di casi in meno, mentre si è verificato un incremento delle vicende che hanno avuto per vittime persone sopra i 60 anni, con un +18,4%. In quanto tempo viene a galla un’operazione fraudolenta come quella che abbiamo descritto? Crif fornisce una risposta anche a questa domanda segnalando che, per quanto riguarda i prestitifinalizzati, pressoché nella metà dei casi la frode è scoperta entro i sei mesi dall’erogazione del finanziamento. Diverso è il discorso per quanto concerne i prestiti personali, dove si assiste a un netto allungamento dei tempi: per questo tipo di prodotto, infatti, soltanto il 34% delle frodi viene alla luce nei primi sei mesi di vita del credito, mentre nel 40% dei casi il “fattaccio” si scopre dopo più di due anni.

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