Assofin fotografa il credito al consumo in Italia

Quinto anno di seguito in calo per il credito al consumo in Italia. Lo sostiene un rapporto di Assofin, l'Associazione italiana del credito al consumo e immobiliare. Secondo lo studio, anche il 2013 sta facendo registrare una flessione, anche se più contenuta rispetto a quella degli anni trascorsi. Durante i primi sette mesi di quest’anno - che poi sono quelli presi in esame - le erogazioni di banche e finanziarie sono scese del 6,2%, attestandosi a quota 27,6 miliardi. Meglio comunque del 2012, quando la contrazione è stata del 12% circa.

Ma vediamo nel dettaglio i dati fino a luglio. Secondo il rapporto di Assofin, i finanziamenti per l’acquisto di auto sono diminuiti all’incirca del 7%, a 5,2 miliardi, mentre quelli finalizzati per l’arredo, per gli elettrodomestici e per le vacanze sono scesi del 2,8% appena. Questo perché le cifre richieste sono piuttosto basse e quindi più sostenibili, aggirandosi in genere attorno ai 1.400 euro. Un caso a sé, in senso positivo, è la cessione del quinto, con un recupero principalmente fra i pensionati, dal momento che i dipendenti pubblici e privati continuano a nutrire forti dubbi sulla stabilità del loro posto di lavoro.L’associazione a questo punto spera che il 2013 si chiuda con un “rosso” il più modesto possibile, di 2 miliardi di euro rispetto ai 47 miliardi erogati nel 2012.

Se da una parte le famiglie preferiscono non rivolgersi a banche e finanziarie per ottenere un prestito, dall’altra a volte possono aver bisogno di denaro per i loro consumi. Ecco allora che nel Lazio Censis e Unipol registrano quanto segue: si risparmia più che si può su cibo e trasporti e, quando non riesce a chiudere in attivo il bilancio del mese, si chiede aiuto ai familiari. Una rete di sostegno reciproco, più presente nella regione presa in esame che in tutte le altre aree d’Italia: vale infatti il 55% del totale, contro il 40% del dato medio nazionale.

Insomma, quasi una famiglia su cinque – ossia il 18,1% contro l’8,2% nazionale – presta denaro ai parenti. La percentuale di chi si attiva per dare una mano agli anziani di casa è pari al 17,6% e raddoppia quasi la media italiana, che equivale al 9,8%. Tutto questo emerge appunto dal rapporto prodotto da Censis e Unipol, intitolato “Welfare, Italia: focus sul Lazio. Ridare valore alle risorse di famiglie e lavoratori”. Ma non sono gli unici numeri del documento che restituiscono una fotografia del periodo.

Secondo lo studio, le famiglie del Lazio che temonodi dover affrontare problemi di salute sono il 37,7% rispetto al 35,9% della media nazionale, mentre il venir meno dell’autosufficienza è uno scenario che spaventa il 27% degli interpellati, in linea con il resto del Paese. Ovviamente agita molto anche la prospettiva di eventuali difficoltà economiche, anche se meno in confronto alle altre regioni: il 23,4% contro il 25,5% della media nazionale. Turbano il sonno pure lo spettro della perdita dell’occupazione e le incognite sul futuro dei figli. A tutto questo l’82,5% delle famiglie laziali risponde razionalizzando la spesa. E cercando di non chiedere prestiti.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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