Guida smart targata Abi

Ci avete fatto caso? La rapida evoluzione della tecnologia sta trasformando anche il modo in cui interagiamo con la nostra banca: siamo tutti un po’ più digitali nelle nostre abitudini – sì, anche i Boomer – e le banche si devono adeguare. Ma come?

Facile: offrendo canali di comunicazione diversificati tramite i quali offrire consulenza, ascolto e dialogo anche a distanza. Non più solo contatto diretto via telefono ma anche email, servizi di messaggistica istantanea, interazioni video, canali social e assistenti virtuali.

Una Guida per i consumatori

È per questo che ha preso forma la Guida promossa dall’Associazione bancaria italiana (Abi), in collaborazione con Abi Lab e CertFin, insieme alle banche e alle associazioni dei consumatori che partecipano al progetto Trasparenza semplice: una Guida ideata per sostenere e accompagnare persone e famiglie nel percorso di acquisizione delle fondamentali conoscenze sui più innovativi servizi di contatto con le banche.

Accessibile gratuitamente online sul sito dell'Abi, la Guida è a disposizione di tutte le banche e delle associazioni dei consumatori che hanno collaborato alla sua realizzazione (Acu, Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Assoutenti, Casa del Consumatore, Centro Tutela Consumatori Utenti, Cittadinanzattiva, Codacons, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Udicon, Unc).

L’iniziativa, spiega l’Abi, “arricchisce le attività promosse da banche e associazioni di consumatori per favorire la cultura finanziaria e la relazione, anche digitale, dei cittadini con le banche, attraverso diversi strumenti informativi”.

Quali sono i canali di comunicazione?

Per ricevere consulenza e supporto in tempo reale, anche sui prodotti che rientrano nel perimetro del credito al consumo, oltre alla classica telefonata la clientela può ricorrere a:

  • servizi di messaggistica istantanea, forniti dalle banche tramite le principali piattaforme social;
  • servizi automatizzati di messaggistica (chatbot) o in grado di comunicare con la voce (voicebot), disponibili a qualunque ora e che spesso usano l’Intelligenza Artificiale per esaminare le richieste e dare risposte alle domande più frequenti;
  • chat riservate con operatori specializzati o videochat con consulenti e gestori;
  • home banking o app della banca, se si desiderano informazioni più specifiche e personali, accedendo con le credenziali in possesso (che, tra parentesi, non vanno mai condivise non nessuno e vanno invece custodite con grandissima attenzione).

Poi ci sono i siti tematici e le newsletter dedicate, per promuovere l’interazione.

La sicurezza è molto importante

Ma quanto possiamo star sicuri, quando ci avvaliamo dei canali digitali? Molto: questi canali sono pensati, progettati e realizzati “per funzionare in sicurezza”, spiega l’Abi, “e tutelare la riservatezza dei dati della clientela, anche prevedendo più livelli di autenticazione”. Ovviamente, come vi abbiamo appena ricordato, per proteggersi e interagire in tutta sicurezza con la tua banca bisogna mantenere sempre la massima riservatezza sui dati e le informazioni personali, come appunto i codici di accesso ai servizi online o delle carte di pagamento.

Come ricorda l’Abi: “la banca non chiederà mai informazioni personali tramite posta elettronica né inviando, per esempio, messaggi di testo via telefono. Se non si è sicuri della provenienza dei messaggi ricevuti via email o sms, è importante contattare il proprio consulente o il servizio clienti”. Tenetelo sempre bene a mente.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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