Credito, quanto mi costi?

Tassi più alti rispetto alla media europea? È quel che segnala una recente analisi della Fondazione Fiba di First Cisl, basata su dati della Banca centrale europea e realizzata in concomitanza con la Giornata mondiale dei diritti dei consumatori. Per questo è ancor più importante saper selezionare la miglior soluzione possibile tra quelle offerte dal mercato. Ma ci arriviamo.

Costo del credito: cosa ci dice l’analisti della Fondazione Fiba

L’analisi della Fondazione Fiba sottolinea che anche nel 2024 i tassi nel nostro Paese appaiono più elevati nel confronto con la media europea. Dalla fine del 2023 a gennaio c’è stato un incremento un po’ dappertutto. Non ultima l’Italia, anzi: da noi, secondo l’analisi della Fondazione Fiba, il Taeg è aumentato di oltre mezzo punto in un mese appena, passando dal 10,16% di dicembre al 10,75% di gennaio.

Verificare i costi di un finanziamento: come?

Questa la situazione generale. Noi possiamo aggiungere che sul mercato esistono diverse soluzioni tra le quali è possibile scegliere senza necessariamente fermarsi alla prima che ci viene proposta. Ed esiste un modo per discriminare la più conveniente da quella che tanto conveniente non è.

Ogni finanziamento ha un costo, naturalmente. Come qualsiasi altro bene o servizio. Semplificando molto, possiamo dire che chi ottiene il prestito paga questo costo contestualmente al versamento delle rate previste dal piano di rimborso, che includono gli interessi. E l’interesse è, appunto, il costo del finanziamento. È calcolato su base annua, sul totale del finanziamento erogato. È quello che noi conosciamo come Tan, o Tasso annuo nominale.

Tan e Taeg: la nostra spia sui costi del credito

Il Tasso annuo nominale rappresenta il tasso di interesse “puro”, in percentuale sul credito concesso e su base annua. “Puro” perché non include spese o commissioni e non può quindi essere considerato il costo totale del finanziamento.

Il costo totale del finanziamento è invece espresso dal Tasso annuo effettivo globale, o Taeg. Che è poi quello indagato nella ricerca della Fondazione Fiba. Come spiega la Banca d’Italia nella sua guida al credito ai consumatori, il Taeg comprende:

  • il Tasso annuo nominale;
  • le commissioni, incluse quelle per gli intermediari del credito;
  • le imposte;
  • altri costi e spese che riguardano i servizi accessori (per esempio, le polizze assicurative) obbligatori per legge “o comunque necessari per ottenere o continuare a fruire del credito alle condizioni offerte”.

Quest’ultima voce vale a meno che gli elementi indicati “non siano quantificabili in alcun modo al momento del calcolo del Taeg (in questo caso i servizi accessori vanno indicati a parte)”.

Guardare al Taeg per scegliere il prestito che fa al caso nostro

Per scegliere il prestito più conveniente, è quindi importante esaminare, fra le soluzioni che più si confanno alle nostre esigenze (prestito personale, prestito finalizzato, cessione del quinto, eccetera), la “spia” più completa dei costi del finanziamento, e cioè il Tasso annuo effettivo globale.

Anche perché, per legge, come sottolinea la Banca d’Italia nella sua guida, “il Taeg va sempre indicato nei messaggi pubblicitari, nella documentazione informativa e nel contratto”. E nei messaggi pubblicitari “deve avere almeno la stessa evidenza di tutti gli altri costi e informazioni”.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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