Credito, occhio all’inflazione

L’indebitamento delle famiglie italiane rischia di subire un ulteriore incremento. E con esso anche il rischio di cadere nelle mani – non propriamente amichevoli, anzi – degli usurai. Secondo recenti stime, alla fine del 2023 ogni cittadino, neonati inclusi, risulta indebitato con società bancarie e finanziarie per un totale pari a 9.949 euro, che sale a 22.674 euro se si considera l’intero nucleo familiare.

Debiti: il ruolo determinante dell’inflazione

I consistenti rialzi inflazionistici che si sono registrati nel corso degli ultimi due anni nel nostro Paese hanno messo a dura prova un po’ tutti, costringendo un buon numero di persone e famiglie a indebitarsi sempre di più per poter fare fronte perfino alle spese quotidiane.

Secondo le stime di Assoutenti, l’Associazione nazionale utenti servizi pubblici – che lancia un allarme sul sovraindebitamento e l’usura – ogni cittadino italiano è mediamente in debito per 9.949 euro, mentre il debito medio di una famiglia raggiunge, appunto, i 22.674 euro.

Questi dati, che fanno sicuramente riflettere, sono il risultato dell’aumento dei prezzi al dettaglio, che nel 2022 si è attestato al +8,1%, mentre nel 2023 è previsto al +5,7%. Il che significa una spesa aggiuntiva a carico delle famiglie pari a 4.185 euro all’anno.

Prezzi in rialzo: le contromisure degli italiani

Gli italiani hanno reagito ai rialzi dell’inflazione che si sono avuti nel corso degli ultimi due anni e alla conseguente rapida revisione all’insù dei tassi di interesse sui mutui in due modi:

  • intaccando i risparmi (la propensione al risparmio secondo l’Istat è calata del -3,6% nei primi sei mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022);
  • ricorrendo a prestiti e a piccoli finanziamenti anche per sostenere le spese quotidiane.

Il problema, naturalmente, non è il credito in sé, che anzi può essere un valido e prezioso strumento di supporto per consumatori e famiglie. Il problema è che il carovita e le esigenze di spesa, non tutte rinviabili a momenti migliori, rischiano di portare sempre più persone in una condizione di indebitamento eccessivo, che non è piacevole. E ancor meno piacevole è che alcuni si sentono costretti a fare appello a proposte usurarie.

Come sappiamo, dall’una e dall’altra situazione – ma soprattutto dalla seconda – non è semplicissimo uscire.

Credito al consumo: di quali cifre stiamo parlando?

Sempre stando alle stime di Assoutenti, alla fine del 2023 il valore del credito al consumo raggiungerà i 160 miliardi di euro in Italia, riportando una crescita del +220% rispetto a 20 anni fa; alla fine del 2002, infatti, l’ammontare dei debiti per l’acquisto di beni e servizi risultava al di sotto dei 50 miliardi di euro.

Credito e non solo: confrontarsi all’“Expo consumatori 2023”

Proprio per ragionare sulla delicata situazione delle famiglie italiane e per discutere delle iniziative da mettere in campo per dare forma a un’economia più sostenibile e attenta ai bisogni dei consumatori e del Paese, dal 12 al 14 dicembre si svolge a Portici (Napoli), presso il Museo Nazionale delle Ferrovie di Pietrarsa, la manifestazione Expo consumatori 2023, in una edizione che si combina al villaggio della sostenibilità promosso da Adiconsum. Per un confronto a tutto campo anche su questi importanti temi, che toccano le nostre tasche.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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