Come funziona il prestito auto?

L’automobile è e sarà un’indispensabile compagna di viaggio, ma a patto che diventi più economica e sostenibile in termini di impatto ambientale.

Questo è quanto emerge dall’Osservatorio Auto Findomestic 2021. Insomma, le quattroruote non hanno perso di rilevanza con la crisi pandemica.

Sta cambiando però la propensione d’acquisto, più orientata verso veicoli prodotti a livello locale, elettrificati e che consentano di contenere il budget, magari con un contributo dello Stato.

Come si colloca l’Osservatorio Auto Findomestic 2021?

Analisi economiche e di mercato e previsioni, si legge nell’Osservatorio, “sono state realizzate in partenariato con la società di studi e consulenza C-Ways”, mentre le indagini sul campo relative ai consumatori in termini quantitativi “sono state condotte da Harris Interactive dal 2 all’11 settembre 2020 in 15 Paesi: Belgio, Brasile, Cina, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Italia, Olanda, Polonia, Portogallo, Spagna, Stati Uniti, Sudafrica e Turchia, per un totale di 10.000 persone intervistate online”, tra i 18 e i 65 anni d’età.

Nel contesto di questa indagine, gli italiani hanno smentito il cliché secondo il quale sarebbero tutti irrimediabilmente fanatici dell’auto: per il 44% del campione, infatti, l’auto è “utilità”, e solo per il 4% è “passione”.

Non solo: nella graduatoria dei dispositivi cui si è più attaccati, gli italiani non hanno messo l’automobile al primo posto, ma al terzo, dopo la casa e il cellulare.

Questo all’interno di un quadro in cui, dopo essere stata a lungo simbolo di sviluppo economico, progresso sociale o successo, l’auto ha perso punti nel ranking delle preferenze dei consumatori più o meno in tutti i Paesi attenzionati. Perché?

Esame di sostenibilità ambientale non superato (per ora)

Uno dei motivi è la cattiva reputazione ambientale: il 72% degli intervistati a livello globale condivide la critica secondo cui il comparto auto è molto poco attento all’impatto dei veicoli sull’ambiente. Percentuale ancora più alta in Italia, dove a pensarla così è il 79% delle persone interpellate.

Siccome però, ancora oggi, quasi sei intervistati su 10 non ritengono possibile vivere senza auto (secondo il 59% degli italiani l’automobile ha un ruolo “troppo importante” nel mondo attuale), la soluzione sta in un convinto passo avanti, non più rinviabile, da parte di industria e consumatori verso veicoli a minore impatto ambientale.

A ciò si potrebbe affiancare un uso diverso delle quattro ruote: l’82% del campione ascoltato a livello globale si dice infatti favorevole “alle iniziative urbane che favoriscono le modalità di trasporto a basso impatto ecologico (andare a piedi o in bici), anche a costo di penalizzare o limitare l’uso dell’auto”.

In Italia è risultato a favore l’88% delle persone ascoltate.

Comprare l’auto con un prestito finalizzato: come funziona?

Quello dell’auto è l’esempio più classico cui noi ricorriamo quando torniamo sul tema dei prestiti finalizzati. Perché ci aiuta a chiarire molto bene il meccanismo sottostante a questo tipo di prestiti.

Si va in concessionaria, si sceglie un’automobile e si chiede al rivenditore se è possibile pagarla a rate, oppure si riceve dal rivenditore una proposta in tal senso.

Sarà lo stesso rivenditore, sulla base di una precisa convenzione esistente, a gestire la pratica per conto della banca o della finanziaria che si occuperà poi di erogare il prestito. Se il prestito personale prevede un rapporto a due tra creditore (banca o finanziaria) e debitore, il prestito finalizzato poggia sul triangolo creditore-rivenditore-debitore: il primo accredita subito il costo del bene o del servizio acquistato dal debitore al rivenditore; il secondo consegna il bene o presta il servizio subito al debitore; il terzo restituirà quanto il creditore ha già versato al rivenditore a rate, più gli interessi.

Il prestito finalizzato, lo abbiamo detto tante volte, si chiama anche “credito collegato” perché è un prestito strettamente legato all’acquisto di un certo bene o servizio: è proprio questo il tipo di finanziamento che potrà valutare chi, presto o tardi, deciderà di dare corpo alle sue intenzioni ecologiche cambiando l’auto vecchia con una nuova, elettrica. O a idrogeno, perché no, se questo sarà il futuro.

L’essenziale, domani come oggi e come ieri, sarà valutare attentamente il prestito proposto anche e soprattutto sulla base dei costi sintetizzati nel Taeg, il Tasso annuo effettivo globale, di cui pure abbiamo tante volte parlato.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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