Prestiti, più attenzione ai rimborsi

Alcune questioni possono sembrare puramente tecniche, da addetti ai lavori, roba noiosissima, lontanissima dalla vita e dalle fatiche quotidiane dei più. Ma, in realtà, sono tutt’altro che questo. Ci toccano molto da vicino e quindi è bene informarsi. Con questa consapevolezza, l’Associazione bancaria italiana da un po’ di tempo ha messo a punto strumenti di informazione e di educazione per i clienti delle banche. A proposito di cosa? A proposito delle tante novità normative di questi mesi. Fra queste, le nuove regole per classificare il debitore come soggetto in “default”, ovvero nell’impossibilità di rimborsare il finanziamento ricevuto. Ebbene, l’Abi a fine luglio ha proposto una guida sul tema, dando nel frattempo qualche suggerimento per evitare, finché possibile, di ritrovarsi in quell’antipatica situazione. Guida, sotto forma di agile infografica, che è disponibile anche sui vari canali comunicativi delle associazioni dei consumatori coinvolte nell’iniziativa: Acu, Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Asso-Consum, AssoUtenti, Casa del consumatore, Centro tutela consumatori utenti Alto Adige, Cittadinanzattiva, Codacons, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega consumatori, Movimento difesa del cittadino, Movimento consumatori, Udicon e Unc.

Ma andiamo al punto. Dal primo giugno 2019 – e non oltre il primo gennaio 2021 – le banche sono chiamate ad applicare norme europee più stringenti sulle modalità di rimborso dei crediti da parte dei clienti. Norme più stringenti a monte fanno sì che noi, a valle, si venga giudicati con maggiore severità: quindi, spiega l’Abi, bisogna adottare gli opportuni accorgimenti “per non rischiare di essere classificati come inadempienti e incorrere nelle eventuali azioni di recupero del credito da parte della banca”. Le nuove regole stabiliscono che per le banche sia automaticamente “inadempiente” chi ha un arretrato da più di 90 giorni, che si calcolano dal giorno successivo alla data nella quale gli importi dovuti per capitale, interessi e commissioni non sono stati corrisposti e hanno superato le soglie di rilevanza previste dalle nuove regole. Tali soglie di rilevanza prevedono una componente assoluta (arretrato che supera i 100 euro) e una relativa (importo dell’arretrato superiore all’1% del totale delle esposizioni del debitore verso la banca).

Per non essere più considerato “inadempiente” il cliente deve regolarizzare l’arretrato e dal pagamento devono trascorrere almeno 90 giorni. Tutto questo fermo restando un consiglio che anche noi vi abbiamo dato tante volte, ovvero essere sicuri di poter restituire il prestito prima di sottoscriverlo, anche alla luce di eventuali altri debiti preesistenti e di imprevisti, purtroppo sempre possibili. Una volta sottoscritto il contratto e ricevuto il prestito, è assolutamente essenziale rispettare le scadenze ed evitare di accumulare arretrati anche piccoli. Come? Per esempio, pianificando entrate e uscite mensili, tenendo aggiornato il bilancio familiare, verificando con frequenza i saldi dei conti correnti e delle carte di credito, cercando di non accendere troppi finanziamenti contemporaneamente, anche di modesta entità, e ultimo, ma non per importanza, prestando la dovuta attenzione a vincoli e condizioni. Se poi dovessero mai emergere difficoltà nella restituzione, è cosa saggia parlarne subito con il creditore per valutare le possibili soluzioni. Tenendo presente, conclude l’Abi, che le associazioni dei consumatori sono a disposizione per consigli e informazioni.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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