Prestiti e polizze, come orientarsi

Polizze accessorie, obblighi delle banche e tutela dei consumatori. Compirà quattro anni il prossimo novembre il protocollo d’intesa siglato da Assofin, Associazione bancaria italiana (Abi) e associazioni dei consumatori avente per oggetto l’offerta di polizze accessorie ai finanziamenti. Era il 30 novembre 2013 quando Assofin, Abi e ben 14 associazioni dei consumatori sottoscrissero un protocollo che ancora oggi ha lo scopo di “promuovere la diffusione di buone pratiche nell’offerta ai consumatori di coperture assicurative facoltative ramo vita o miste accessorie ai finanziamenti”. Il protocollo ha raccolto l’adesione di banche e intermediari finanziari associati ad Assofin e Abi, e anche le compagnie assicurative hanno promesso di fare la loro parte. Ma a cosa servono le polizze, quando si parla di prestiti? Ebbene, esse proteggono sia la società creditizia sia il debitore in caso di imprevisti come malattie, invalidità, perdita del posto di lavoro, difficoltà economiche di vario genere o addirittura decesso, tutti eventi che, per loro natura, possono compromettere il prosieguo del versamento delle rate.

Si rende necessaria una precisazione: la polizza assicurativa a protezione del credito - detta anche Cpi, Credit protection insurance - non è obbligatoria. O meglio, lo è solo per la cessione del quinto. È comunque consigliata, soprattutto per i finanziamenti superiori ai 5.000 euro. Spieghiamo meglio. In generale, le polizze assicurative sui prestiti sono facoltative. Fa eccezione, appunto, la cessione del quinto: la legge, in questo caso, impone una polizza vita e rischio lavoro. Va comunque detto che a volte, specialmente se la condizione reddituale del richiedente non ispira sufficiente serenità rispetto alla sua capacità di rimborso, il creditore può decidere che la stipula di una polizza è un fattore essenziale per l’erogazione del finanziamento. Chiarito questo punto, l’altra domanda è: perché si è reso necessario un protocollo d’intesa tra rappresentanti dei creditori e dei consumatori?

A beneficio dell’utenza, chi eroga il prestito sarebbe tenuto a presentare al richiedente un ventaglio di opzioni: in base al decreto liberalizzazioni, infatti, banche e finanziarie devono sottoporre al cliente come minimo due diversi preventivi di compagnie assicurative non riconducibili a loro. Ma, tenuto anche conto del fatto che le garanzie offerte dalle polizze devono essere in linea con le esigenze del creditore, spesso la scelta ricade comunque sul prodotto legato alla società che fa credito. È però importante che chi richiede un prestito sappia che può valutare tra due o più prodotti. Anche perché la polizza non è gratuita: il suo costo si può evincere dal Taeg, il tasso annuo effettivo globale. Farsi consegnare più di un preventivo è quindi utile per poter individuare il prodotto più congeniale anche a livello di costo. Dove si possono scovare queste informazioni? Semplice: esse vanno obbligatoriamente inserite nelle informative precontrattuali, che il cliente deve richiedere sia per il prestito che per la polizza. Un’attenta lettura può permettere di scoprire pure se gli eventi sui quali la polizza in questione offre copertura sono o no compatibili con i rischi che si ha intenzione di assicurare. Non solo: sarebbe anche bene capire se in caso di estinzione anticipata è previsto il rimborso del premio non goduto. 

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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