Focus sulle polizze Ppi

A che punto è il mercato delle polizze a protezione del credito? “Anche nel 2021 è continuata la partecipazione dell’Ivass alla thematic review Eiopa sulle polizze abbinate ai mutui e ai finanziamenti a protezione del credito vendute tramite le banche”, spiega lo stesso Ivass, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, nella sua relazione annuale.

Il riferimento è alla revisione avente per oggetto questo tipo di prodotti portata avanti dall’Eiopa, l’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali: il cantiere per migliorare il prodotto, quindi, è ancora aperto.

Nel riepilogare l’attività svolta nel corso del 2021, l’Ivass riferisce che “è stato sottoposto a compagnie e banche europee un questionario sul livello dei costi e sulle pratiche di vendita, e per valutare il rapporto qualità/prezzo (il cosiddetto “value for money”) dei prodotti”.

Tra le criticità, le alte commissioni per questi prodotti

“A livello europeo”, prosegue la relazione, “l’analisi ha rilevato per questi prodotti alte commissioni, un basso rapporto sinistri/premi e uno scarso rapporto qualità/prezzo per i clienti”.

Non solo costi. Si riscontrano ancora problemi in fase di collocamento e di liquidazione delle polizze. “Nonostante gli interventi dell’Ivass, anche con comunicazioni a carattere generale congiuntamente con la Banca d’Italia, si registrano ancora reclami di consumatori che segnalano difficoltà in fase di collocamento e di liquidazione di polizze abbinate ai finanziamenti”.

Polizze a protezione dei finanziamenti: che cosa sono?

E qui ci sta un bel ripasso. Le polizze a protezione dei finanziamenti – anche note come Payment protection insurance o Ppi – sono coperture assicurative che tutelano da una parte il debitore da eventi che possono comprometterne la capacità di rimborso, e dall’altra il creditore dal rischio di mancato rimborso delle rate da parte del debitore.

Non sono sempre obbligatorie. L’obbligatorietà è prevista, per esempio, per la cessione del quinto dello stipendio o della pensione, cui deve necessariamente essere abbinata una polizza a copertura dei rischi di perdita del posto di lavoro e/o di prematura scomparsa.

Obbligatoria o facoltativa? Servono chiarezza e trasparenza

Ne abbiamo già parlato in altre occasioni. Nel caso in cui per una polizza sia prevista l’obbligatorietà, chi la propone lo deve dire chiaramente e – com’è ovvio – prima che sia sottoscritta, per consentire a chi è interessato al finanziamento di raccogliere sul mercato tutte le info sulle coperture equivalenti.

Come pure abbiamo detto tante volte, i costi delle polizze obbligatorie confluiscono nel costo totale del credito, di cui ci dà un’idea il Tasso annuo effettivo globale (Taeg).

Le polizze facoltative, invece, devono sempre essere presentate in quanto tali: va quindi fatto presente che costituiscono un servizio aggiuntivo opzionale, evitando durante la vendita di lasciare intendere che la loro sottoscrizione sia una condizione indispensabile all’ottenimento del prestito.

Le iniziative realizzate dall’Ivass nel 2021

C’è però bisogno che queste cose le sappia innanzitutto il consumatore. Occorre, insomma, continuare a fare educazione assicurativa. In quest’ottica, sono andate avanti anche nel 2021 le iniziative dell’Ivass per rafforzare la tutela del consumatore tramite appunto l’educazione assicurativa, “anche con il ricorso ad approcci innovativi e utilizzando differenti linguaggi in relazione ai target cui viene indirizzata l’attività”.

Newsletter informative, ma anche videopillole dedicate alle polizze salute e alle polizze a protezione dei finanziamenti (le Ppi di cui sopra). “Le tematiche sono state individuate sulla base delle segnalazioni delle associazioni dei consumatori e delle attività istituzionali dell’Ivass”. Cresciuti infine i contributi a webinar organizzati da istituzioni, associazioni e mondo accademico.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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