Crif: nel 2013 prestiti in calo
La fonte è autorevole: secondo la Banca centrale europea, ossia l’istituto incaricato di stampare moneta nella zona euro, a marzo i prestiti ai privati sono diminuiti del 2,2% in confronto allo stesso mese dell’anno passato, dopo il calo registrato a febbraio. Nella categoria “privati” rientrano tanto le famiglie quanto le aziende. Ed è proprio sulle prime che si è concentrata la società Crif Decision Solutions, azienda dell’omonimo gruppo specializzata in sistemi sui quali banche e finanziarie possono basare le loro decisioni sul credito da erogare. Nel cuore dell’analisi di Crif Decision Solutions - i cui risultati sono stati diffusi a fine aprile - ci sono le somme che in media sono state concesse alle famiglie italiane nel 2013, con una distinzione fra le varie forme tecniche del credito al dettaglio.
Ebbene, Crif Decision Solutions ha rilevato che gli importi dei prestiti personali hanno subito un calo del 3,8%, posizionandosi su una media di 12mila euro (il dato preciso è di 12.185 euro). Quelli finalizzati, dal canto loro, hanno subito una discesa del 2,7%, registrando una media di 3.979 euro. Sull’andamento dei dati, spiega Crif Decision Solutions, ha pesato la debolezza della domanda, soprattutto sul fronte dei consumi durevoli, ovviamente influenzata dall’abbassamento del reddito a disposizione e dalla ancora critica situazione del lavoro, con il tasso di disoccupazione che è cresciuto ancora e gli occupati che sono crollati ai minimi degli ultimi cinque anni. D’altra parte, come c’era da aspettarsi, nell’offerta gli operatori hanno seguito criteri di cautela e selettività, principalmente per via delle preoccupazioni sul rischio creditizio e per il bisogno di tutelare redditività e attivi bancari.
In conseguenza di ciò, i tassi d’interesse sulle nuove erogazioni sono rimasti alti, seppure in leggera flessione rispetto al passato. Questo fattore, unito agli altri già evidenziati e legati al lavoro e al reddito, di sicuro non ha contribuito a incoraggiare la domanda. Anzi. Il dimagrimento degli importi medi si deve proprio alla prudenza adottata dalle famiglie. Le quali, pure nel 2013, hanno optato per un rinvio degli acquisti, soprattutto di quelli che avrebbero comportato le spese maggiori o che non sono stati ritenuti indispensabili. Gli italiani dunque sono stati meno propensi a bussare alle porte di banche e finanziarie e, quando lo hanno fatto, hanno mediamente fatto istanza per ottenere cifre più basse o tempi di rientro più lunghi.
“Paragonando l’andamento degli importi medi registrati negli anni dal 2007”, ha sottolineato Daniela Bastianelli, senior analyst di Crif Decision Solutions, “si nota un calo importante per i prestiti finalizzati, con un -35% nel 2013 in confronto al 2007. Per i prestiti personali, le variazioni risultano nettamente meno forti”. Non si può certo dire che il quadro appena descritto sorprenda, dal momento che lo scorso anno, nonostante si sia chiuso con qualche segnale incoraggiante, è stato nel complesso l’ennesimo della crisi. Qualche nota positiva è infatti emersa, ma nel secondo semestre, consolidandosi solo sul finale del 2013. E poi? Crif Decision Solutions evidenzia come, malgrado ci siano ancora molti punti di fragilità, le prospettive appaiano un po’ più rosee. Come dire: eppure qualcosa si muove.
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Il profilo dell'autore
Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci
Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.
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