Cattivi pagatori: come ottenere un prestito

I soggetti che a causa di difficoltà economiche diventano protestati o cattivi pagatori hanno in seguito una grande difficoltà ad accedere al credito. E anche nel caso in cui riescano ad ottenere un finanziamento spesso si devono accontentare di somme esigue, con tassi di interesse poco vantaggiosi. Come mai protestati e cattivi pagatori non riescono ad ottenere un prestito? E com'è possibile ottenere un finanziamento anche se si è iscritti nel libro nero dei finanziamenti? In questo articolo scopriremo come è possibile aggirare questa difficoltà.

Finanziamenti a e cattivi pagatori

Il finanziamento concesso a protestati e pignorati a volte è quasi una chimera a causa della decisione delle banche e degli istituti di credito di non concedere fiducia e denaro a queste categorie di clienti. La motivazione risiede nel fatto che una persona che nel corso della sua vita si trovi nell'impossibilità a restituire la cifra che ha avuto in prestito, viene temporaneamente bollata come non meritevole di fiducia.

La banca prima di decidere se ci sono le condizioni per erogare il credito effettua una serie di valutazioni. Tra queste ci deve essere:

  • la garanzia di un reddito o di una rendita attraverso la quale il richiedente assicura di poter restituire il prestito;
  • un contratto a tempo indeterminato, che è in molti casi un ottimo incentivo per l'ente finanziatore a concedere un mutuo o un piccolo prestito.

A volte le banche richiedono la presenza di un garante e in alcuni casi pongono ipoteche o chiedono cauzioni. Oltre ad accertare queste caratteristiche verificano la reputazione del richiedente come pagatore. Esistono infatti delle banche dati che permettono di verificare il curriculum di ogni soggetto abbia chiesto un finanziamento.

Le banche dati sono quelle del CTC e del CRIF:

  • CTC è l'acronimo di consorzio di tutela del credito. L'organo gestisce una banca dati che conserva tutti le informazioni negative relative ad un finanziamento: l'allarme per il pagatore scatta dopo la quarta rata insoluta oppure a partire dal centoventesimo giorno di ritardo nei pagamenti. A quel punto i riferimenti della persona vengono inseriti all'interno del circuito e segnalati a tutti i membri componenti del CTC, ossia le banche.
  • CRIF è acronimo di centrale rischi finanziari. Si tratta di una società a scopo di lucro che gestisce un database su cui sono registrati i dati di tutti i finanziamenti esistenti, da quelli rifiutati a quelli erogati a privati e aziende. Non soltanto sono elencati i nominativi e i riferimenti dei soggetti che hanno goduto di un prestito ma viene indicato anche il prodotto richiesto: carte di credito, fidi, leasing, mutui e prestiti. E infine ci sono le segnalazioni relative al comportamento dei pagatori, i ritardi nel rimborso delle rate e altre notizie.

Dunque la possibilità di ottenere un mutuo o un prestito è sottoposta all'esame da parte degli istituti di credito delle informazioni delle banche dati di CTC e CRIF. Per questo è molto complicato l'iter del finanziamento per quanti hanno avuto un problema di liquidità.

Differenza tra protestati e cattivi pagatori

È tuttavia necessario fare una distinzione tra protestati e cattivi pagatori. Spesso vengono usate queste due definizioni senza conoscerne la differenza:

  • I cattivi pagatori sono persone il cui nominativo è stato inserito all'interno degli elenchi che le banche e le società finanziarie esaminano prima di decidere se concedere un finanziamento, ossia gli elenchi di CTC e CRIF;
  • I protestati invece si trovano in una situazione sicuramente più grave perché oltre alla possibilità di essere inseriti nei database di CRIF e CTC sono presenti anche nel registro della Camera di Commercio. Si tratta di un archivio informatico in cui si trovano coloro i quali sono stati coinvolti più volte in pignoramenti o situazioni di insolvenza.

È doveroso ricordare che l'iscrizione nei database informatici e nei registri di cattivi pagatori e protestati non è permanente. La legge sulla tutela della riservatezza impone un periodo massimo di 3 anni, trascorso il quale il nominativo deve essere depennato. Ci sono anche casi in cui il problema viene risolto velocemente e il soggetto provvede a pagare le rate. In tal caso il suo nome verrà cancellato immediatamente, anche prima dei 36 mesi.

Come ottenere un finanziamento anche se si è protestati o cattivi pagatori

Anche se un soggetto in passato è stato un cattivo pagatore o un protestato ha sempre la possibilità di richiedere un finanziamento, in genere seguendo strade alternative:

  • Il prestito con la cessione del quinto dello stipendio o della pensione: si tratta di finanziamenti per i quali non è prevista alcuna motivazione da addurre alla richiesta. Dunque se il prestito è finalizzato all'acquisto di un'automobile o alla ristrutturazione di un appartamento, per la banca non farà alcuna differenza. La somma che il cattivo pagatore può ottenere potrà essere rimborsata cedendo la quinta parte del proprio reddito o pensione. Le rate sono a tasso fisso e il rimborso può avvenire nel corso di un periodo compreso tra i 2 e i 10 anni. Non sono previste spese di commissione né intermediazione, tanto meno pagamenti di bolli o l'obbligo di sottoscrivere polizze assicurative. In alcuni casi le finanziarie chiedono un'anzianità di servizio di 3 o 5 anni per la garanzia che in questi casi offre il TFR accantonato dall'azienda in favore del lavoratore.
  • I prestiti cambializzati: la cambiale è la garanzia, offerta dal debitore al creditore, che il prestito verrà rimborsato. Solitamente le tratte non sono l'unica garanzia che il creditore richiede per tutelarsi. Il vantaggio per il soggetto che eroga il denaro sta nella rapidità con cui in teoria può rientrare in possesso del denaro prestato; le cambiali infatti sono titoli esecutivi. Ovviamente non è certo che grazie alla cambiale la banca rientrerà in possesso della cifra prestata; per questo le tratte non sono sufficienti forme di garanzia. Spesso sono accompagnate dall'avallo di una terza persona o da una fideiussione.
  • Il prestito delega: viene denominato anche doppio quinto perché ripete lo schema previsto per la cessione del quinto dello stipendio. Il rimborso del prestito ottenuto grazie alla delega avviene attraverso il consenso del datore di lavoro che non è obbligato, come nel caso della cessione del quinto, ad accogliere la richiesta del lavoratore. Il prestito con delega può avvenire solo in virtù di una convenzione tra ente erogatore del finanziamento e azienda in cui lavora il soggetto richiedente. Poiché si tratta di ulteriore liquidità anche la rata, ossia la trattenuta in busta paga, sarà maggiore. Mentre il quinto della pensione è consentito, il doppio quinto in favore dei pensionati non è ammesso in quanto gli enti previdenziali rifiutano questo tipo di accordi con le banche.
  • Il prestito da privato a privato: è una forma che sta ottenendo un vasto impiego, specialmente in un momento di crisi economica come quello attuale. È favorito anche dalla nascita di piattaforme internet dedicate al social lending. Questi portali mettono in contatto aspiranti finanziatori e soggetti protestati in cerca di denaro. È un modo utile a non dover sottoporre l'operazione al vaglio di banche e finanziarie. Tuttavia il consiglio è sempre quello di avvalersi di consulenti prima di accedere a forme di credito non istituzionali.
  • Il prestito dell'azienda ai suoi lavoratori: è una forma forse poco conosciuta tuttavia non presenta particolari difficoltà. Ogni azienda solitamente adotta un servizio grazie al quale può anticipare in talune circostanze gli emolumenti futuri ai suoi dipendenti. Si tratta di un sistema sicuro e molto vantaggioso in quanto permette di risparmiare sugli interessi che altrimenti andrebbero corrisposti nel caso in cui il prestito fosse richiesto ad una banca.
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