Come funziona il prestito ipotecario vitalizio

Lo chiamano “equity release” e, riferito all’immobiliare, sta più o meno a indicare quello che da noi è il mercato dei prestiti vitalizi e della nuda proprietà.

Il sondaggio Global Equity Release Roundtable 2020, realizzato dallo European Pensions and Property Asset Release Group e da Ernst & Young e basato su 13 Paesi, ci dice che a livello mondiale tale mercato potrebbe nel prossimo decennio più che triplicare i suoi numeri attuali.

Questo perché la popolazione sta invecchiando: l’allungamento della durata della vita umana congiunto alle minori nascite – specialmente nei Paesi più avanzati – renderà la popolazione mondiale mediamente più vecchia, con un netto incremento degli ultrasessantenni.

E sono proprio gli over 60 i destinatari, in Italia, della possibilità di accedere al prestito ipotecario vitalizio, possibilità loro riservata dalla legge 44 del 2015.

Vediamo di fare un breve ripasso per capire di cosa si tratta.

Cos’è il prestito ipotecario vitalizio?

Il prestito ipotecario vitalizio è un particolare tipo di finanziamento riservato a chi ha più di 60 anni: è garantito da un’ipoteca su un immobile residenziale e generalmente la sua durata coincide con quella della vita di chi lo sottoscrive.

Agli eredi, poi, la facoltà di decidere come rimborsare il prestito e cosa fare dell’immobile dato in garanzia.

A erogare il finanziamento è la banca, dopo naturalmente attenta valutazione.

Il prestito ipotecario vitalizio può essere una valida alternativa alla vendita della nuda proprietà, dal momento che permette a chi lo sottoscrive di continuare a vivere dentro casa sua senza perderne la proprietà, fino all’ultimo dei suoi giorni.

Chi può chiedere il prestito vitalizio?

Può richiedere questo tipo di prestito chi ha compiuto 60 anni e possiede un immobile “destinato a civile abitazione”.

Se è coniugato o convivente “more uxorio” da almeno cinque anni nell’immobile in questione, il contratto di finanziamento deve essere sottoscritto da tutti e due pure se l’abitazione è solo di uno, a condizione, però, che anche il/la partner abbia 60 anni compiuti.

Ma se la legge (con i successivi decreti) dà questa possibilità, è il creditore a valutare in autonomia se concedere il prestito oppure no.

E la restituzione del finanziamento? Chi ne beneficia non deve rimborsare alcuna rata: solo le spese e gli interessi, in linea con il piano di ammortamento concordato con la banca.

E se chi ha ricevuto il finanziamento ci ripensa, può risolvere in anticipo il contratto ridando indietro il prestito con gli interessi.

Quanto si può erogare al richiedente?

La banca sottopone la casa che il richiedente vuol dare in garanzia a un’apposita perizia per stabilirne il valore.

A eseguire questa perizia è solitamente un tecnico esterno alla società creditizia, di modo che banca e richiedente possano contare sull’oggettività della sua stima.

In base al valore di mercato individuato dal professionista, si stabilisce l’ammontare del prestito che la banca erogherà al proprietario dell’immobile.

Ma attenzione: l’età del richiedente gioca un ruolo decisivo. Più si è in là con gli anni, infatti, più alta sarà la somma che si potrà ricevere in prestito.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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