Truffati alcuni cittadini di Massa Carrara

Prestiti-truffa sui social network

Finanziamenti “facili”, ma pericolosi. Quando la truffa viaggia sui social

Pubblicato il 16 ottobre 2014

Cercare di ottenere un prestito personale attraverso canali alternativi a quelli tradizionali, costituiti da banche e società di credito al consumo, oppure affidandosi al passaparola, tra cui quello alimentato tramite i social network, può costare caro. Lo sanno bene alcuni malcapitati, residenti a Massa Carrara, che pensando di riuscire a ottenere un finanziamento a condizioni particolarmente vantaggiose sono invece rimasti coinvolti in una vera e propria truffa.

Il brutto caso di cronaca è stato riportato dal quotidiano La Nazione.

Sulle bacheche di alcune utenti di Facebook è comparso questo messaggio: “Siete alla ricerca di prestito sia per rilanciare le vostre attività, sia per la realizzazione di un progetto, sia per comperarvi un appartamento ma la banca non vi dà soldi? Sono un privato, assegno prestiti che vanno da 5.000 euro a 500.000 euro ad ogni persona capace di rispettare le condizioni”. A rendere più verosimile la proposta, vi è l’indicazione di un indirizzo di posta elettronica. 

Ad essere attratte da questo tipo di proposta poco trasparente, sono in genere purtroppo persone in difficoltà, talvolta alla ricerca di prestiti personali per ripagare altri debiti.

Il messaggio, che prometteva l’accesso al credito in modo veloce, è stata segnalato alla Polizia postale, che al ripetersi di questo fenomeno cerca di mettere in guardia le potenziali vittime.

“Solitamente questi annunci — ha ribadito la Polizia al quotidiano che ha riportato la vicenda— vengono pubblicati affinché persone in precarie condizioni economiche contattino questi soggetti per avere un prestito che magari viene negato dagli istituti di credito”.

Il funzionamento della truffa è molto semplice: una volta che sono riusciti a catturare l’interesse di qualcuno dichiarano di essere pronti a concedere il prestito richiesto dietro il pagamento però delle “spese d’istruttoria”. Una volta effettuato il versamento, solitamente tramite money transfer oppure uKash, un sistema di pagamento on line accessibile anche da parte di chi non possiede una carta di credito o un bancomat, il presunto finanziatore si dilegua per sempre.

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Il profilo dell'autore

Rosaria Barrile, giornalista professionista nata a Milano e laureata in Scienze Politiche, ha iniziato nel 2004 ad occuparsi di prodotti e servizi bancari e assicurativi per conto di un periodico specializzato e da allora non ha mai smesso.

In passato ha collaborato, tra gli altri, con il settimanale Soldi, la testata on line Etica News e il portale dedicato alle donne alfemminile.com. Ha condotto i servizi esterni della trasmissione Salvadenaro, programma di educazione finanziaria andato in onda sul canale 7Gold. Collabora attualmente con le testate on line Lamiafinanza.it, Lamiafinanza-green.it, Lamiaprevidenza.it, Banca e Mercati, e i mensili Largo Consumo e Bluerating.

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