Quanto valgono i pagamenti digitali in Italia?

Quanto valgono i pagamenti digitali in Italia?

Dalle carte contactless agli smartphone e smartwatch

Pubblicato il 26 marzo 2024

I pagamenti digitali, soprattutto quelli con smartphone, continuano a crescere. Nel 2023, il loro transato ha raggiunto 444 miliardi di euro, con un aumento del 12% rispetto al 2022. Il progresso è stato in leggera frenata se confrontato con il biennio precedente, ma resta comunque solido.  

I dati sui pagamenti

I pagamenti digitali – afferma l'Osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano – coprono ormai il 40% del valore, avvicinandosi al contante.

Otto transazioni in negozio su dieci vengono effettuate con carte contactless o con dispositivi dotati di tecnologia Nfc (cioè avvicinando smartphone o smartwatch al Pos). Il ritmo di crescita di questi ultimi è particolarmente rapido: +78% rispetto al 2022. L’analisi del Polimi certifica quindi una “nuova consapevolezza” degli italiani, anche se resta molto terreno da recuperare. Nonostante la crescita oltre la media europea, l’Italia è ancora tra i Paesi Ue con meno transazioni digitali pro capite.

Il successo del Buy Now Pay Later

L’Osservatorio conferma, anche nel 2023, la crescita del fenomeno del Buy Now Pay Later, che permette di ottenere micro-prestiti, rateizzando l’acquisto in poche rate. Lo scorso anno, questa formula di pagamento ha mosso 4,6 miliardi di euro. È un sistema che soddisfa i consumatori e sembra avere ancora enormi margini di crescita: il 14% degli italiani ha affermato di averlo già utilizzato e – tra chi lo ha provato – appena il 2% si dice pentito.

A oggi il Buy Now Pay Later è più diffuso negli acquisti online, con il 6,5% di penetrazione nel mercato dell’e-commerce nazionale, ma è sempre più diffuso anche nei negozi fisici.

I possibili sviluppi

I pagamenti digitali sono un settore relativamente giovane e soprattutto in continuo movimento. L’analisi del Politecnico ipotizza quindi ulteriori, grandi, cambiamenti. Si stanno facendo strada i sistemi alternativi, che non passano dai tradizionali circuiti di pagamento come quelli delle carte di debito e di credito.

In Asia (ma molto meno in Europa) sono una realtà consolidata le cosiddette “super-app”, cioè ecosistemi digitali che accentrano diversi servizi, transazioni comprese. Senza dimenticare le potenzialità della tecnologia alla base delle criptovalute (la blockchain) e l’arrivo dell'euro digitale, sempre più vicino.

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Il profilo dell'autore

Paolo Fiore, giornalista professionista e leccese in trasferta: Bologna, Roma, New York, Milano. Dopo la Scuola di giornalismo Walter Tobagi, ha scritto per Affaritaliani, MF-Milano Finanza, l'Espresso, Startupitalia e Skytg24.it. Si occupa di economia e innovazione per Agi, FocuSicilia e collabora con il gruppo Rcs.

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