Come funzionano le moratorie sui prestiti

Con la seconda ondata di Covid-19 che ha preso in pieno il nostro Paese e l’intero Vecchio Continente, l’Eba - l’Autorità bancaria europea (in inglese, European banking authority) che dal gennaio 2011 vigila sul mercato bancario europeo - ha rimesso in pista le linee guida per le moratorie sui prestiti che aveva pubblicato il 2 aprile e che erano scadute il 30 settembre: queste linee guida sono state riattivate fino al 31 marzo 2021.

Può sembrare solo un noioso protocollo tecnico: in realtà, è una novità importantissima per le famiglie. Con le linee guida dell’Eba riattivate, infatti, gli istituti bancari possono concedere moratorie sui prestiti a chi ne ha bisogno senza dover dare il via a un forte incremento degli accantonamenti, come invece prevedono le regole comunitarie in caso di moratorie varate in tempi più “ordinari”.

Questo consente una più fluida concessione non solo di credito ma anche di soluzioni di compromesso tra debitore e creditore in caso di difficoltà

Ma cos’è una moratoria?

In generale, una moratoria consiste nella possibilità di sospendere o rimandare un obbligo, per esempio il pagamento di una o più rate di rimborso del prestito concesso dal creditore, a fronte di validi e fondati motivi (come la perdita del posto di lavoro o una riduzione dell’attività professionale se si è autonomi).

Le linee guida Eba, in particolare, sono pensate per i titolari di contratti di credito ai consumatori che, per effetto dell’emergenza Covid-19, sono in una situazione di temporanea difficoltà economica.

La sospensione del pagamento delle rate si può applicare:

  • alla rata tutta intera, per l’intera durata della sospensione prevista dalla moratoria (per esempio, sei mesi): gli interessi, calcolati sul debito rimanente, vengono applicati in base al Tan previsto dal contratto di finanziamento originario, ma andranno pagati una volta terminata la sospensione;
  • alla sola quota capitale della rata, per l’intera durata della sospensione prevista dalla moratoria (per esempio, sei mesi): durante il periodo di sospensione andranno corrisposti solo gli interessi calcolati sul debito residuo al tasso previsto dal contratto di finanziamento originario, mentre il pagamento dell’intera rata riprenderà una volta terminato il periodo di sospensione.

In ogni caso, con una rimodulazione del piano di rientro.

Due nuovi vincoli dall’Eba

Pubblicate il 2 aprile 2020, nel corso della prima ondata pandemica di Covid-19, le linee guida dell’Eba hanno aperto una finestra di moratorie di cui hanno potuto beneficiare prestiti per più di 871 miliardi di euro nei primi tre mesi.

Come accennato, senza queste linee guida le banche potrebbero certamente concedere moratorie sui prestiti, ma dovrebbero dare automaticamente il via agli accantonamenti per quei prestiti che non vengono rimborsati dopo 90 giorni dalla data di scadenza.

La riattivazione delle linee guida dell’Eba ha comportato però l’introduzione di due ulteriori vincoli:

  • possono beneficiare dell’applicazione delle linee guida solamente i prestiti sospesi, posticipati o ridotti sulla base di moratorie che non superino i nove mesi totali, incluse le moratorie concesse in precedenza;
  • gli enti creditizi devono documentare all’autorità di vigilanza se i prestiti soggetti a moratoria possono andare incontro a inadempienza.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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