Prestiti, dalle banche 50 miliardi in meno nel 2012

Scendono i finanziamenti alle famiglie

il calo del denaro erogato ammonta alla imponente cifra di 500 miliardi di euro

Pubblicato il 17 gennaio 2013

Le banche italiane sono sotto l’occhio del ciclone come non mai. Nel 2012 sono stati circa 200 i miliardi presi in prestito dalla Banca Centrale Europea, sempre a tassi piuttosto vantaggiosi. Di essi, circa i due terzi (quasi 140 miliardi) sono stati investiti per aumentare il lotto di Bot e Btp. Per contro, gli istituti di credito nostrani hanno letteralmente chiuso i rubinetti del credito elargito a imprese e famiglie: rispetto all’anno prima, il calo del denaro erogato ammonta alla imponente cifra di 500 miliardi di euro.

A fornire questo quadro allarmante è il Centro Studi di Unimpresa: i finanziamenti destinati a imprese e famiglie, quindi alla cosiddetta economia reale, sono passati da 1.533,3 a 1.485,1 miliardi di euro  (-3,15%). Tradotto in termini complessivi, si tratta di 48,2 miliardi in meno per sostenere aziende e, sul versante delle famiglie, i consumi. Una prudenza data dalla difficoltà a far fronte poi alle rate dei finanziamenti stessi. Nel dettaglio, è il sistema imprenditoriale quello che registra la batosta maggiore: i finanziamenti alle imprese sono calati di 40,8 miliardi calando da  914,8 a 873,9 (-4,47%). Più lieve ma sempre importante la diminuzione invece dei prestiti alle famiglie, in flessione di  7,3 miliardi da 618,5 a 611,1 miliardi (-1,19%). In particolare,  sul versante famiglie, va registrato una stretta su tutti i tipi di  finanziamento: credito al consumo (-3,8 miliardi, -6,06%), mutui (-1,1 miliardi, -0,33%), altri prestiti (-2,2 miliardi, -1,21%). 

A livello di economia reale, si salvano soltanto i finanziamenti alla pubblica amministrazione(cioè Stato, regioni, province e comuni), che  sono aumentati di 3,1 miliardi passando da 1.982,5 a 1.985,6 miliardi  (+0,16%). “Soltanto i prestiti nel settore pubblico tengono buoni livelli – dice il referto dello studio – mentre è da segnalare una generale sfiducia degli istituti di credito italiani nei confronti dei privati”.

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Il profilo dell'autore

Valerio Mingarelli, marchigiano, è giornalista professionista fin dall’età di 28 anni.

Ha cominciato la sua carriera in ambito televisivo (TV Marche e TV 23) per poi passare alla carta stampata nel 2002 scrivendo prima per il Giornale dell’Umbria e poi per il Corriere Adriatico. Dal 2007 è al quotidiano Metro, testata internazionale fra le più diffuse, dove cura le pagine dell’economia scrivendo, fra l’altro, di assicurazioni, risparmio, mutui e immobiliare.

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