Prestiti, l’Europarlamento chiede più tutele e trasparenza

Al centro la protezione del consumatore
Pubblicato il 26 luglio 2022
Più trasparenza, apertura a nuovi dati e protezione dal sovraindebitamento. Il Parlamento europeo ha approvato - con 42 voti favorevoli, uno contrario e un'astensione – un testo che potrebbe influenzare il futuro dei prestiti. Spetta adesso al Consiglio e alla Commissione discuterlo e trasformarlo in regole precise.
Contro il sovraindebitamento
L'Europarlamento ha chiesto, tra le altre cose, che la nuova legislazione copra i contratti di credito fino a 150.000 euro, ma con un tetto – definito dalle autorità nazionali - variabile in base alla situazione economica di ciascuno Stato.
“Poiché le agevolazioni di scoperto e lo sforamento del credito sono forme sempre più comuni di credito al consumo – si legge in una nota - i deputati vogliono regolamentare questi prodotti finanziari al fine di aumentare il livello di protezione dei consumatori ed evitare il sovraindebitamento”.
La ricchezza dei dati
Il Parlamento europeo chiede anche di ampliare il perimetro dei dati in grado di definire la storia creditizia di un consumatore. Si potrebbero ad esempio considerare informazioni provenienti da istituti di credito non bancari, fornitori di telecomunicazioni e utility. Allo stesso tempo, però, serve un limite. Il testo esclude infatti i dati sanitari e quelli che è possibile estrarre dai social media.
Gli eurodeputati rimandano inoltre all’Autorità bancaria europea la definizione di linee guida che descrivano in maniera dettagliata il percorso per valutare il merito creditizio.
Più cautela e trasparenza
L'altro elemento chiesto a gran voce è una maggiore trasparenza. I consumatori devono avere a disposizione offerte chiare e confrontabili, nelle quali sono subito evidenti costi del credito ed eventuali conseguenze legali nel caso in cui non si riuscisse a ripagare. Tutte le informazioni essenziali dovrebbero essere messe a disposizione prima della sottoscrizione del prestito, anche attraverso canali digitali.
I deputati chiedono inoltre cautela negli annunci pubblicitari, che non devono incitare all'utilizzo del credito.
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Il profilo dell'autore

Paolo Fiore, giornalista professionista e leccese in trasferta: Bologna, Roma, New York, Milano. Dopo la Scuola di giornalismo Walter Tobagi, ha scritto per Affaritaliani, MF-Milano Finanza, l'Espresso, Startupitalia e Skytg24.it. Si occupa di economia e innovazione per Agi, FocuSicilia e collabora con il gruppo Rcs.