Perché Joe Biden non estinguerà i prestiti studenteschi

Perché Joe Biden non estinguerà i prestiti studenteschi

Ad ora non ha alcun potere di azione

Pubblicato il 24 novembre 2020

Il totale dei debiti contratti dagli studenti americani per permettersi di seguire un percorso di istruzione superiore ammonta a più di 1600 miliardi di dollari. Un peso distribuito su 24 milioni di debitori. Non sorprende allora che, vista la sua diffusione e la sua consistenza, il tema sia stato spinto per entrare nell'agenda del presidente eletto Joe Biden.

Potrà cancellare una parte di questo debito? Non basta un colpo di penna: la questione, come ha spiegato un articolo di Forbes, è più complessa.

L’origine del dibattito

L’hashtag #cancelstudentloans (cancellate i prestiti studenteschi) è diventato in breve tempo uno dei più utilizzati di Twitter, accendendo le speranze di milioni di studenti di vedere cancellati o ridimensionati i propri debiti. La miccia si è accesa a seguito della proposta, presentata in Congresso dai senatori democratici Chuck Schumer ed Elizabeth Warren, di adottare una risoluzione per autorizzare Biden a cancellare fino a 50 mila dollari di debito in capo a ciascuno studente.

La notizia ha avuto una fortissima eco e ha portato diverse voci ad affermare che, ormai, la cancellazione è praticamente certa: il presidente eletto dovrebbe solo decidere come e quando adottare l’ordine esecutivo per condonare i debiti. Il problema è che, in realtà, si tratta solo di una proposta. Al momento Biden non ha alcun potere che, una volta insediato, possa consentirgli di agire. Lo stesso successore di Trump ha dichiarato, peraltro, di essere sì a favore di un condono più limitato, ma con un tetto massimo di 10 mila dollari per studente.

I termini della proposta

Le aspettative più entusiastiche dell’opinione pubblica non sono eccessive solo rispetto ai tempi, ma anche rispetto all’ambito di applicazione della proposta avanzata dai senatori dem: il condono si applicherebbe solo al programma federale di prestiti agli studenti e non anche ai finanziamenti contratti privatamente. Secondo i proponenti, comunque, cancellare parte dei debiti studenteschi permetterebbe di stimolare l’economia e allo stesso tempo ridurre le disparità economiche tra studenti e garantire un più equo accesso al diritto allo studio.

Una battaglia politica

Per la verità non è la prima volta che i democratici avanzano proposte di condono sui prestiti studenteschi. Ad oggi, neanche una di queste è passata in Congresso, che conserva una maggioranza repubblicana al Senato restia ad aprirsi a questa possibilità. Non basta quindi l'orientamento della Casa Bianca e la proposta di Schumer e Warren.

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Il profilo dell'autore

Paolo Fiore, giornalista professionista e leccese in trasferta: Bologna, Roma, New York, Milano. Dopo la Scuola di giornalismo Walter Tobagi, ha scritto per Affaritaliani, MF-Milano Finanza, l'Espresso, Startupitalia e Skytg24.it. Si occupa di economia e innovazione per Agi, FocuSicilia e collabora con il gruppo Rcs.

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