Imprese, sospeso un prestito su cinque: i rischi per il 2022
Moratoria prorogata fino al 31 dicembre
Pubblicato il 5 luglio 2021
Occhi al prossimo gennaio. Al momento, i dati sui prestiti non preoccupano: il tasso di default del credito alle famiglie cala e la moratoria è stata prolungata fino al 31 dicembre.
Ma che cosa succederà alle famiglie e agli attivi bancari quando la rete di sicurezza dello Stato verrà tolta? È la domanda che emerge dall'Osservatorio sul credito al dettaglio, realizzato da Assofin, Crif e Prometeia.
La moratoria ammortizza i default
La pandemia ha senza dubbio peggiorato la condizione finanziaria di molte famiglie, ma nel primo trimestre 2021 il tasso di default a 90 giorni del credito alle famiglie, che era dell'1,4% alla fine del 2020, è sceso all'1,2%.
Sotto controllo anche il tasso di default per il credito al consumo (passato dall'1,8% all'1,6%) e per i mutui immobiliari (calato all'1,2%).
Rischio in aumento nel 2022?
Il merito è anche delle moratorie promosse da governo e associazione bancaria. Il Decreto Sostegni bis, come atteso, ne ha prorogato la scadenza al 31 dicembre.
Guardando però ai dati raccolti dall'Osservatorio, emerge come lo stop alle misure di sostegno lasci prevedere un peggioramento della rischiosità del credito.
Il ricorso alla moratoria, infatti, è stato massiccio: il 2,6% dei contratti rateali alle famiglie e il 19,1% dei prestiti alle imprese hanno beneficiato della sospensione delle rate. Una quota notevole, che potrebbe non riuscire a ripagare il proprio debito subito dopo l'esaurimento della moratoria.
Il credito alle famiglie
Per quanto riguarda il credito alle famiglie, il 37,6% dei prestiti sotto moratoria è infatti rappresentato da mutui immobiliari, contro il 18,6% dei mutui di liquidità e il 19,1% dei prestiti personali.
Visto che la moratoria riguarda soprattutto gli immobili, non sorprendono le cifre in ballo, particolarmente cospicue: la rata mensile media sospesa ammonta a 673 euro, mentre il debito medio dei contratti soggetti a moratoria è di 54.513 euro.
Il credito alle imprese
L'immobiliare rappresenta la quota più ampia anche per i crediti alle imprese: il 41,2% è rappresentato da mutui immobiliari, il 21,7% dai mutui di liquidità e il 20,4% dai contratti di leasing.
A seguire prestiti personali (12,7%) e finalizzati (9,0%).
Altre news
- Turismo: carovita e caos passaporti riducono i viaggi (18 aprile 2024)
- Il mercato dell’auto cala dopo un anno e mezzo di crescita (16 aprile 2024)
- Economia circolare, cosa ne sanno gli italiani? (12 aprile 2024)
- Le imprese prendono fiducia, le famiglie ancora no (10 aprile 2024)
- Caro vita. Istat: il risparmio tocca il punto più basso dal 1995 (9 aprile 2024)
Scrivi un commento
Preventivo prestito
Confronta i prestiti online e risparmia su finanziamenti personali e cessione del quinto.
Il profilo dell'autore
Paolo Fiore, giornalista professionista e leccese in trasferta: Bologna, Roma, New York, Milano. Dopo la Scuola di giornalismo Walter Tobagi, ha scritto per Affaritaliani, MF-Milano Finanza, l'Espresso, Startupitalia e Skytg24.it. Si occupa di economia e innovazione per Agi, FocuSicilia e collabora con il gruppo Rcs.