I risparmi delle famiglie sostengono i consumi
Tesoretti accumulati durante la pandemia
Pubblicato il 16 agosto 2022
Gli italiani, si sa, sono un popolo di formiche. La capacità di risparmio è sempre stata un punto di forza, capace di ammortizzare gli effetti delle crisi economiche. È successo anche durante la pandemia: un po' per cautela e un po' per l'impossibilità di spendere in prodotti e servizi, le famiglie hanno accumulato un tesoretto. Che adesso – spiega una ricerca di Area Studi Legacoop e Prometeia – sta tornando utile per sostenere i consumi nonostante l'inflazione.
Attenzione, però: dietro questo andamento medio positivo ci sono grandi differenze: ad accumulare i risparmi sono stati soprattutto i nuclei con un reddito medio/alto, mentre le famiglie meno abbienti e i dipendenti statali faranno fatica a tenere il passo dei prezzi e potrebbero essere costretti a intaccare i risparmi messi da parte nel corso degli anni o a chiedere prestiti.
Il "tesoretto" delle famiglie
Lo studio ricorda quanto la pandemia abbia (indirettamente) accentuato la propensione al risparmio. Se nel 2019 gli italiani avevano accumulato 93 miliardi, nel 2020 hanno messo da parte 175 miliardi e nel 2021 153 miliardi. Il motivo? Più che un'esigenza reale, hanno prevalso la cautela e l'incertezza.
Adesso, nonostante l'inflazione, i consumi dovrebbero reggere proprio grazie alle risorse risparmiate. Anche in questo caso – spiega il rapporto – la componente psicologica è fondamentale. Non è detto, infatti, che i risparmi verranno spesi (la propensione al consumo resta limitata), ma gli italiani non dovrebbero curarsi troppo dell'inflazione perché consapevoli di avere una sorta di “cuscinetto d'emergenza” sul proprio conto corrente.
Chi soffre l'inflazione
Diverso è il discorso per le famiglie a basso reddito, che non hanno margine per risparmiare visto l'aumento delle spese necessarie, come trasporti, energia e alimentari. Saranno loro, assieme ai lavoratori dipendenti, ad accusare maggiormente il caro-vita. Se riusciranno a reggere senza intaccare i risparmi dipenderà dalla persistenza dell'inflazione elevata. Se dovesse rallentare nel 2023, il tesoretto potrebbe salvare i consumi e sostenere l'economia.
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Il profilo dell'autore
Paolo Fiore, giornalista professionista e leccese in trasferta: Bologna, Roma, New York, Milano. Dopo la Scuola di giornalismo Walter Tobagi, ha scritto per Affaritaliani, MF-Milano Finanza, l'Espresso, Startupitalia e Skytg24.it. Si occupa di economia e innovazione per Agi, FocuSicilia e collabora con il gruppo Rcs.