Confindustria: consumi in attesa, ma pronti a scattare

Confindustria: consumi in attesa, ma pronti a scattare

In aumento i prestiti alle imprese

Pubblicato il 9 marzo 2021

Le famiglie italiane continuano a risparmiare. Non sorprende, visto l'anno di incertezza.

L’ultima analisi di Confindustria rileva infatti che nel 2020 i depositi sono aumentati di 26 miliardi di euro, mentre la domanda interna è ancora debole in questa prima parte del 2021.

Per liberare risorse e allentare i timori, si spera in un allentamento delle restrizioni, che farebbe ripartire i consumi.

Fare previsioni, però, è ancora prematuro.

Export e investimenti privati

Nonostante l’aumento dei prestiti alle imprese (+8,5% a dicembre 2020), le previsioni degli investimenti privati restano deboli. La creazione di nuovo debito, infatti, è stata causata principalmente dall’erosione del cash flow, non da nuovi investimenti.

L’export italiano, come la maggior parte dei settori, è stato altalenante. Il crollo del 9,2% dello scorso anno è da imputare soprattutto alla fase iniziale, ovvero alla “prima ondata” del Covid-19.

Nella seconda metà dell’anno si è visto una progressiva risalita, soprattutto grazie ai mercati di Germania, Usa e Cina. E al momento gli ordini manifatturieri esteri di inizio 2021 sono positivi: una notizia che fa ben sperare.

Aumenta la fiducia dei mercati finanziari

La formazione del nuovo governo Draghi ha portato a una maggiore fiducia da parte dei mercati e, di conseguenza, a un netto calo del tasso sovrano.

Il Btp decennale è sceso ai minimi storici (0,52 medio nel mese) e lo spread con la Germania segna dati che non si vedevano dal 2015. L’analisi di Confindustria sottolinea che Borsa Italiana ha beneficiato rapidamente di questo trend positivo, segnano un +6,1% da inizio febbraio e dando impulso alla fiducia di famiglie e imprese.

La crescita segue la campagna vaccinale

La speranza principale, come segnalato da diversi mesi a questa parte da Confindustria, risiede nella campagna vaccinale che permetterà le tanto attese riaperture.

Se si raggiungeranno gli obiettivi di vaccinazione fissati dall'Ue entro giugno, si potrà vedere un vero e proprio rimbalzo nel terzo trimestre, con un aumento della spesa interna e degli investimenti.

La spinta arriverebbe anche dal rilascio della ricchezza che oggi si sta accumulando nei depositi. In altre parole: solo una volta recuperata la sicurezza pre-pandemia, gli italiani torneranno a spendere.

Il turismo come motore della ripresa

Il crollo del turismo nel 2020, causato pandemia, ha penalizzato un Paese a vocazione turistica come l’Italia.

Il settore genera il 6% del Pil (il 13% con l’indotto), contribuisce all’ 8% dell’export e dà lavoro a 3,5 milioni di persone. Solo per fare un paragone, la Germania genera dal settore turistico il 3,9% del Pil e occupa 2,3 milioni di lavoratori. 

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Il profilo dell'autore

Paolo Fiore, giornalista professionista e leccese in trasferta: Bologna, Roma, New York, Milano. Dopo la Scuola di giornalismo Walter Tobagi, ha scritto per Affaritaliani, MF-Milano Finanza, l'Espresso, Startupitalia e Skytg24.it. Si occupa di economia e innovazione per Agi, FocuSicilia e collabora con il gruppo Rcs.

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