Un prestito per l'estate

Finita la scuola, sono iniziate le vacanze. Non per tutti, però. I genitori, per esempio, devono continuare ad andare al lavoro salvo ferie. Che comunque non durano tre mesi. Come fare? Per fortuna, in questo periodo dell’anno – inflazione e reddito permettendo – si può cogliere l’opportunità di una delle tante proposte di centro estivo più o meno convenzionato.

Le tariffe sono tra le più varie, anche perché un conto è frequentarne uno in città e un altro è mandare il proprio figlio o figlia con un gruppo organizzato fuori città. Così come il prezzo finale cambia a seconda che ci si accontenti di una o due settimane di attività o si voglia invece effettuare l’iscrizione a più settimane di centro estivo. Tralasciando poi la differenza che c’è tra “mezza giornata” e “giornata intera”, sempre che il centro estivo che interessa di più offra la possibilità di scegliere.

Ma, appunto, se l’inflazione e il reddito lo consentono, si può pensare di cogliere questa opportunità, facendo eventualmente leva su un piccolo prestito personale.

Prestiti personali: come funzionano?

Ne abbiamo parlato tante volte, ma come sempre l’occasione può essere propizia per fare un piccolo ripasso. Cominciamo col dire che il prestito personale rientra nel perimetro del cosiddetto “credito ai consumatori”, che – come ricorda la Banca d’Italia nella sua guida “Il credito ai consumatori in parole semplici”include tutti quei finanziamenti richiesti per generiche esigenze di liquidità o per finalizzare l’acquisto di specifici beni e servizi.

Il finanziamento può andare da un minimo di 200 a un massimo di 75mila euro e può essere concesso da una banca o da una finanziaria.

Al prestito personale si ha solitamente accesso per esigenze generiche di liquidità: il finanziatore versa la somma al consumatore in un’unica soluzione e il consumatore la rimborsa a rate, con tanto di interessi.

La principale voce di costo: gli interessi

Gli interessi rappresentano la principale voce di costo del credito, insieme alle commissioni e ad altre spese. Servono, in sostanza, a “ricompensare” il creditore per il servizio che ci offre, oltre che per il rischio che si assume prestandoci il suo denaro.

Il prestito, infatti, andrebbe sempre restituito, a rate e puntualmente: ma per motivi non sempre dipendenti dalla volontà del debitore, non sempre va così. L’insolvenza è un rischio che il creditore, prestandoci il denaro, deve mettere in conto. Ma è un rischio che può essere più o meno concreto: quanto lo sia (o non lo sia) lo dice il nostro merito creditizio, che è un po’ il mix tra la nostra situazione economico-finanziaria, reddituale e patrimoniale. A un maggior merito creditizio corrispondono tassi più convenienti, e viceversa.

Anche il contesto economico si ripercuote, in senso positivo o negativo, sull’ammontare dei tassi: negli oltre dieci anni appena trascorsi, i tassi a zero o quasi delle banche centrali hanno fatto sì che il credito fosse più conveniente anche per noi consumatori; ora, con l’inflazione in poderoso rialzo, la musica sta cambiando.

Non solo interessi: gli altri costi

Ci sono le commissioni, dicevamo, che includono i costi per l’apertura della pratica e per la gestione del finanziamento, e poi altre spese che possono riguardare le imposte o le assicurazioni. Alcune commissioni e spese sono fisse, indipendentemente dalla somma richiesta. L’insieme di tutte queste voci ci dà conto del costo totale del finanziamento.

Per valutarlo, come ricordiamo ogni volta, dobbiamo soppesare il Tan, ossia il Tasso annuo nominale, che indica il tasso di interesse in percentuale sul credito concesso e su base annua ma non include spese o commissioni, e soprattutto il Taeg (Tasso annuo effettivo globale), anch’esso espresso in percentuale sul credito concesso e su base annua ma, appunto, più completo.

In ultimo, per tutelarsi dal rischio di mancato rimborso del prestito, il finanziatore può chiedere garanzie personali (come la fideiussione) e/o la sottoscrizione di una polizza assicurativa.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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