Conoscere il debt advice

Si chiama “debt advice” e lo possiamo tradurre come “consulenza sul debito”: indica un insieme di attività finalizzate a dare assistenza personalizzata e trasversale – quindi a livello tecnico-operativo, legale, psicologico, sociale – a consumatori in situazioni di difficoltà finanziaria.

Al tema è dedicato un paper pubblicato di recente dalla Banca d’Italia, a cura di Diletta Antenucci e Gioia Caldarelli. Si intitola Il debt advice per il consumatore: natura, dibattito europeo e implicazioni per l’Italia.

Cosa si dice del “debt advice” in Europa?

Nell’ambito del dibattito europeo, la consulenza sul debito viene vista come uno strumento efficace per affrontare il sovraindebitamento. Il debt advice, ci dice il paper, è già ben sviluppato in nove Paesi dell’Unione europea, fra i quali Germania e Francia. Al contrario, è ancora assente o poco diffuso in altri.

Laddove questi servizi sono già diffusi, i modelli non sono tutti uguali.

  • In alcuni Paesi europei è ritenuto un servizio pubblico essenziale e, come tale, a erogarlo sono soggetti aventi natura pubblicistica;
  • in altri Paesi viene prestato da soggetti privati, prevalentemente ong o associazioni dei consumatori.

Denominatore comune è il fatto di fornire al debitore in difficoltà un’assistenza integrata che include l’attività di gestione del denaro e del debito, l’attività di consulenza legale e l’attività collaterale, come l’assistenza sociale e psicologica.

Negli ultimi anni ci si è attivati per favorire la diffusione di questo tipo di consulenza nei Paesi in cui il servizio non è ancora sviluppato.

Nelle conclusioni, le autrici del paper sottolineano che “la Commissione europea, in sede di revisione della direttiva in materia di credito al consumo, ha proposto di prevedere l’obbligo normativo per gli Stati membri di assicurare ai consumatori la disponibilità di servizi di debt advice e ha avviato una call for advice avente ad oggetto sovvenzioni per la promozione di servizi stabili di debt advice”.

Consulenza sul debito: com’è messa l’Italia?

In assenza di un quadro normativo specifico in materia, in Italia le esperienze di consulenza sul debito sono poche e limitate, in capo ad associazioni di consumatori e organizzazioni no-profit. Ora, però, le cose potrebbero cambiare. La crisi derivata dalla pandemia di Covid-19, il dibattito internazionale e le iniziative europee, scrivono le autrici, “potrebbero far emergere anche nel nostro Paese l’opportunità di valorizzare su tutto il territorio nazionale i servizi di consulenza sul debito”.

Un servizio che “dovrebbe essere prestato tramite una rete territoriale adeguata, che sia in grado di favorire l’avvicinamento di tutti i debitori potenzialmente interessati, anche tramite l’utilizzo di un servizio di helpline o di messaggistica istantanea e favorendo una efficiente collaborazione con i creditori”.

Per renderlo realmente efficace, occorre un’adeguata formazione, perché la consulenza deve essere a tutto tondo: non solo tecnico-operativa, ma anche sociale e psicologica. E, possibilmente, a titolo gratuito.

Consulenza sul debito: a chi rivolgersi?

Ma chi potrebbe occuparsene? “Nel nostro sistema, i soggetti potenzialmente più interessati a tale attività sembrerebbero essere le associazioni dei consumatori, dotate di una buona rappresentatività e di una rete dislocata nel territorio”, scrivono le autrici. Ma anche gli Organismi per la composizione delle crisi da sovraindebitamento (Occ), “già operativi nell’ambito della gestione delle procedure per il sovraindebitamento”.

E i comuni, “in quanto enti territoriali più vicini ai bisogni e alle necessità del cittadino e già competenti in tema di servizi sociali per il contrasto alla povertà e all’esclusione sociale”. Vedremo quali saranno i prossimi sviluppi.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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