Com’è stato il 2020 dell’Abf?

Si chiamano Alternative Dispute Resolution e sono procedure di “risoluzione alternativa delle controversie”. A occuparsene sono appositi organismi e tra questi c’è l’Arbitro bancario finanziario, o Abf, di cui in questo blog abbiamo tante volte parlato.

Recentemente l’Arbitro bancario finanziario ha presentato la sua relazione sull’attività svolta nel 2020. “Un anno denso di novità significative”, informa Abf, “sia sul piano tecnico e organizzativo sia su quello normativo”, novità che hanno permesso “di affrontare più efficacemente anche le conseguenze legate alla pandemia”.

In particolare, l’Abf fa sapere di aver sfruttato l’informatizzazione delle fasi della procedura e l’organizzazione a distanza per assolvere al suo impegno.

Meno tempo per definire i ricorsi

Nel 2020 sono entrate in vigore nuove disposizioni: tra gli obiettivi, quello di ridurre i tempi di risposta alla clientela. E in effetti, secondo la relazione, il tempo necessario per definire i ricorsi si è contratto: la durata media nel 2020 è stata di 130 giorni, a fronte dei 208 giorni del 2019.

Un tempo, poi, chi faceva ricorso all’Arbitro bancario finanziario per una controversia riguardante conti correnti, mutui, prestiti personali e quant’altro poteva puntare a un importo non superiore ai 100.000.

Forse non lo sapete, ma nel 2020 l’importo che può essere richiesto con il ricorso all’Arbitro bancario finanziario è salito a 200.000 euro.

Ma come sono andati i ricorsi nel 2020?

I ricorsi – quasi 31.000 – sono saliti di numero del +40%. Un ruolo importante lo hanno avuto i prestiti, e in particolare le cessioni del quinto.

“È cresciuto il contenzioso in materia di estinzione anticipata dei finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio, connesso con la sentenza della Corte di Giustizia europea sul caso Lexitor”.

La sentenza numero 383 dell’11 settembre 2019 “Lexitor” – ricordiamolo – riguarda il rimborso dei costi dovuti dal consumatore all’istituto di credito in caso di estinzione anticipata del finanziamento e stabilisce che in caso di estinzione anticipata il consumatore ha diritto alla restituzione della parte dei costi per il periodo in cui non ha goduto del finanziamento.

Ebbene, i ricorsi in tema di cessione del quinto sono aumentati del +61%, raggiungendo un’incidenza sul totale del 55%: insomma, nel 2020 oltre la metà dei ricorsi ha riguardato proprio le cessioni del quinto (48% nel 2019).

In generale, le decisioni assunte dai Collegi – oltre 27.400 – “hanno avuto un esito sostanzialmente favorevole ai clienti nel 74% dei casi”. Nel dettaglio:

  • il 58% delle decisioni si è conclusa con l’accoglimento totale o parziale delle richieste;
  • il 16% è terminata con la dichiarazione della cessazione della materia del contendere in virtù dell’accordo intervenuto fra le parti.

Il nodo delle cessioni del quinto

Le decisioni dell’Arbitro bancario finanziario hanno registrato un tasso di adesione dell’83%, in calo “a causa dei dissensi da parte degli intermediari nei confronti delle pronunce in materia di cessioni del quinto dello stipendio, anche a seguito della sentenza Lexitor, e di buoni fruttiferi postali.

Tolti gli inadempimenti in queste materie, il tasso di adesione alle decisioni dei Collegi è stato vicino al 98%.

La collaborazione con le altre autorità

L’Arbitro bancario finanziario ha un suo preciso ambito di competenza: si occupa di controversie in materia di operazioni e servizi bancari e finanziari – conti correnti, mutui, prestiti personali – e di pagamento.

Le controversie su servizi o attività d’investimento sono invece di competenza dell’Arbitro per le controversie finanziarie, che opera presso la Consob, ossia la Commissione nazionale per le società e la Borsa.

Fra gli organismi c’è comunque collaborazione, come conferma la stipula del protocollo d’intesa “che promuove l’istituzione di meccanismi di coordinamento e di scambio di informazioni tra i due sistemi su questioni di comune interesse e su iniziative informative e di educazione finanziaria per il pubblico”.

Presto ai due Arbitri se ne affiancherà un terzo: dalla collaborazione con l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass) prenderà infatti forma l’Arbitro assicurativo.

“Prosegue anche l’attività dell’Arbitro bancario finanziario nell’ambito della rete Fin-Net, istituita presso la Commissione Europea, che rappresenta un’importante sede di confronto con gli altri organismi europei per la risoluzione alternativa delle controversie”.

In ultimo, fa sapere l’Arbitro bancario finanziario, “è in corso uno studio per valutare l’applicazione al procedimento Abf di tecniche di intelligenza artificiale – per esempio machine learning e text mining – per accrescere ulteriormente la funzionalità del sistema”.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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