Il bonus bebè 2014

Come funziona il nuovo Bonus bebè 2014

Prestiti per i bebè

Pubblicato il 20 dicembre 2013

Non ci sono solo stangate in questa nuova legge di Stabilità, ex legge Finanziaria. Dal cappello a cilindro del primo ministro Enrico Letta (che ne avrebbe proprio tanto bisogno, di un magico cappello a cilindro) saltano fuori i nuovi fondi stanziati per quello che viene chiamato il Bonus bebè 2014.

Una misura che farà piacere alle famiglie italiane ed è contenuta in un emendamento presente nella legge di stabilità con cui l'ex finanziaria decreta lo sblocco di 30 milioni di euro da destinare al Fondo nuovi nati. Vediamo come funziona in dettaglio Bonus bebè 2014, perché in materia si è fatta una certa confusione. Gli strumenti principali su cui poggia il Fondo nuovi nati sono due e sono quegli strumenti su cui i genitori hanno potuto contare, negli ultimi anni, nel momento i cui nasceva loro un figlio.

C'era, da una parte, il voucher Inps, istituito nel 2012 dal ministro Elsa Fornero, che veniva concesso dallo Stato a madri lavoratrici: in pratica questo voucher era composto da un contributo di 300 euro al mese con cui i genitori potevano pagare una baby sitter o un asilo nido (pubblico o privato che fosse) per, al massimo, un periodo di sei mesi. La condizione fondamentale e imprescindibile per ottenere il voucher era che la madre tornasse al lavoro. Cancellato il voucher (che forse rimarrà su iniziativa delle varie regioni) adesso la legge di stabilità prevede il rifinanziamento del Fondo nuovi nati con risorse pari a circa 30 milioni di euro, utilizzando i 22 milioni di euro che derivano dal precedente Fondo nuovi nati.

Il nuovo Fondo di credito per i nuovi nati, che è stato istituito dal Dipartimento per le politiche della famiglia, prevede invece oggi la concessione di prestiti a famiglie che abbiano un nuovo figlio (nato oppure anche adottato). Il Fondo opera attraverso il rilascio di determinate garanzie a banche o a intermediari finanziari secondo quanto stabilisce il Decreto legge n. 185 del 2008. In questo fondo dovranno confluire le nuove risorse previste dal governo nella legge di stabilità. Secondo le modalità sperimentate negli anni scorsi, i genitori potranno chiedere prestiti agevolati alle banche fino a cinque mila euro, prestiti da restituire in cinque anni.

Banche e intermediari aderenti all'iniziativa hanno accettato di applicare ai prestiti che vengono garantiti dal Fondo un Taeg fisso che non supera il 50% del Tegm (Tasso effettivo globale medio, indica il tasso medio per una certa operazione e garantisce dai tassi usurari) sui prestiti personali che sia in vigore al momento della concessione del prestito. In pratica, non si tratta più, com'era in passato, di un contributo a fondo perduto ma di un accesso di favore al credito per famiglie. Non c’è alcuna limitazione di reddito: la domanda può venire presentata entro il 30 giugno dell'anno successivo a nascita o adozione. Il debito può essere estinto a rate o in un'unica soluzione.

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Il profilo dell'autore

Franco Canevesio, nato a Genova, è un giornalista professionista la cui attività è principalmente focalizzata su temi di economia e borsa.

Ha lavorato a La Repubblica, nei primi anni ’90, dedicandosi alla cronaca e collaborando, nello stesso periodo, con diverse televisioni private liguri. Trasferitosi a Milano, ha lavorato come capo redattore di Italia-iNvest.com, il primo sito specializzato in economia in Italia. Franco Canevesio ha anche lavorato al sito di Giuseppe Turani “Lettera finanziaria”. Per ciò che concerne la carta stampata ha collaborato con La Repubblica – Affari & Finanza ed è stato redattore capo di Finanza e Mercati. Attualmente, lavora presso MF-Milano Finanza.

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