Cresce il ricorso alla cessione del quinto

Torna di moda la cessione del quinto

Cessione del quinto: le finanziarie vedono buone prospettive

Pubblicato il 23 settembre 2016

Quello della cessione del quinto è un settore passato stabilmente da prodotto di serie B a prodotto di serie A. Dopo la debacle successiva alla crisi economica americana colpa dei mutui subprime, il segmento ha rialzato la testa sul finire del 2015 registrando una crescita del 7,3% anno su anno. La riprova che il settore è in salute viene dai numeri delle aziende che si occupano di questa particolare forma di prestito. 

Pitagora, utili a +22%. Pitagora, per esempio, ha registrato nei primi sei mesi di quest'anno un utile netto in crescita del 22,5%, addirittura oltre le previsioni degli analisti. Al 30 giugno, l’azienda specializzata in cessione del quinto, ha evidenziato un volume d’affari da oltre 200 milioni di euro: una bella cifra che comunque, dicono dalla società, non muta la sua politica prudente. Con fondi propri da 42,7 milioni di euro, Pitagora oggi presenta un rapporto al 12,2% tra rischi di credito e operativi. Secondo l'amministratore delegato di Pitagora, Massimo Sanson, “i risultati del primo semestre testimoniano la solidità di Pitagora che, in un mercato soggetto a mutamenti, mantiene il suo obiettivo di miglioramento in termini di business e di qualità dei propri crediti”.

IBL Banca, semestre in crescita. Vanno bene le cose anche in casa IBL Banca, altro player che opera nel settore dei finanziamenti con cessione del quinto di stipendio o pensione. Il primo semestre 2016 è stato archiviato con un utile netto consolidato da 48 milioni di euro, in forte crescita rispetto allo stesso periodo del 2015. Con questo risultato economico IBL Banca conferma la quota di mercato del 15,8% in termini di flussi erogati netti e quella del 12,8% per quanto concerne gli impieghi consumer. Non solo: nei primi sei mesi di quest'anno il margine d'interesse è salito a 43,98 milioni di euro, il 15,2% rispetto ai 38 milioni dello stesso periodo del 2015. Sale anche il margine d'intermediazione che ha toccato quota 103,5 milioni, in rialzo del 45,3% rispetto ai 71,2 milioni dei primi sei mesi dell'anno passato. “IBL Banca continua a consolidarsi nel suo settore di riferimento, sottolineando l’efficacia del nostro modello di business: la specializzazione ci ha permesso di raggiungere la leadership di mercato”, spiega Mario Giordano, amministratore delegato di IBL Banca.

Sigla incassa utili e qualifiche. Infine, un altro player di settore, Sigla Credit, sede a Conegliano, in provincia di Treviso, ha archiviato il primo semestre di quest'anno in crescita del 21% per quanto riguarda il totale crediti concessi, passati dai 90 milioni di euro del 2015 a 109,6 milioni. In rialzo del 41% anche il prodotto erogato direttamente da Sigla Credit che, con un incremento del 41% rispetto al primo semestre 2015. Sempre in questi primi sei mesi dell'anno, la controllata del Gruppo Sigla specializzata in credito al consumo e cessione del quinto, ha ricevuto da Banca d’Italia l’iscrizione all’art.106 del Testo unico leggi in materia bancaria e creditizia, prima società indipendente di questo comparto ad accedere all'albo degli intermediari finanziari vigilati. “L’iscrizione al registro e i risultati del primo semestre sono segnali del percorso di sviluppo che Sigla Credit e tutto il gruppo sta portando avanti. Vogliamo proseguire su questa strada, continuando a crescere, per diventare player di riferimento del mercato”, sottolinea l'amministratore delegato del Gruppo Sigla, Vieri Bencini.
 

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Il profilo dell'autore

Franco Canevesio, nato a Genova, è un giornalista professionista la cui attività è principalmente focalizzata su temi di economia e borsa.

Ha lavorato a La Repubblica, nei primi anni ’90, dedicandosi alla cronaca e collaborando, nello stesso periodo, con diverse televisioni private liguri. Trasferitosi a Milano, ha lavorato come capo redattore di Italia-iNvest.com, il primo sito specializzato in economia in Italia. Franco Canevesio ha anche lavorato al sito di Giuseppe Turani “Lettera finanziaria”. Per ciò che concerne la carta stampata ha collaborato con La Repubblica – Affari & Finanza ed è stato redattore capo di Finanza e Mercati. Attualmente, lavora presso MF-Milano Finanza.

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