Prestiti per spese sanitarie

Curarsi con un prestito? Gli italiani lo fanno, eccome. A portare a galla questa tendenza, in una recente indagine, è stato Facile.it in collaborazione con Prestiti.it. In pratica, il comparatore online ha passato al setaccio 20mila domande di finanziamento avanzate dai consumatori in Italia nel periodo compreso tra il mese di giugno e il mese di novembre dell’anno appena concluso. Dall’esame è emerso che le cure mediche costituiscono quasi il 4% degli obiettivi di spesa citati nelle richieste presentate. Credito che si deposita poi presso gli studi dentistici per interventi ortodontici, o che va a servizio di terapie a lungo termine, anche se non mancano tra le motivazioni i trattamenti di bellezza e le operazioni di chirurgia estetica. Ma, in pratica e nel dettaglio, a chi può rivolgersi e quali prodotti può richiedere chi ha bisogno di un finanziamento per cure mediche? Quali cifre può spingersi a chiedere? E, soprattutto, quali requisiti occorrono per poter presentare domanda di credito?

Iniziamo col dire che i prestiti per le spese mediche si possono ottenere presso banche e società finanziarie, le quali in genere richiedono come principali requisiti una fonte di reddito dimostrabile, la maggiore età e un merito creditizio che provi l’affidabilità del richiedente. Fatta questa premessa, sono fondamentalmente due le opzioni a disposizione di chi per curarsi ha bisogno di fare ricorso a un finanziamento: la prima è il prestito personale, che è la formula su cui si è concentrato lo studio di Facile.it e Prestiti.it, mentre la seconda è il prestito finalizzato. Ecco le differenze. Con il prestito personale, l’importo che l’ente creditizio eroga non è vincolato alle finalità di spesa, anche se ovviamente valgono i requisiti anagrafici e di reddito già menzionati. Il prestito finalizzato è, al contrario, strettamente vincolato agli obiettivi di spesa e lo si può sottoscrivere presso lo studio medico che offre il servizio di cura. Funziona come in concessionaria: la società creditizia versa subito l’intera somma allo studio, che si fa “intermediario” del prestito, e il paziente restituisce la somma a rate con tanto di interessi all’ente di credito.

Quale cifra si può richiedere? L’indagine di Facile.it e Prestiti.it ci dà un’idea a riguardo. Posto che con i prestiti personali in genere è possibile ottenere fino a 60mila euro da restituire entro 120 mesi, lo studio segnala che nelle domande messe sotto esame la cifra chiesta è stata all’incirca di 6.600 euro, rimborsabile in 58 mesi. Va detto che, come in tutti i prestiti, il cliente/paziente può estinguere in anticipo il finanziamento, alle condizioni previste dalla legge e dal contratto sottoscritto. Per concludere, il contratto che dà vita al finanziamento deve specificare importo e modalità del prestito, numero, ammontare e scadenza delle rate, Tasso annuo effettivo globale (Taeg) - con tanto di precisazione circa le condizioni alle quali potrebbe subire delle modifiche - importo e causale degli oneri che non sono compresi nel calcolo del Taeg ed eventuali garanzie e coperture assicurative richieste e non incluse nel calcolo del già menzionato Taeg.
 

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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