Prestiti per climatizzatori

I climatizzatori sono come le diete: i più non se ne preoccupano fino all’arrivo della calda e umida estate metropolitana. In pratica, quando ormai è troppo tardi. O forse no? Perché in effetti i negozi che vendono climatizzatori, deumidificatori e ventilatori più o meno a soffitto sono al lavoro tutto l’anno e più che mai proprio in estate. E lo stesso dicasi per le ditte specializzate nella predisposizione e nell’installazione degli impianti di climatizzazione. Senza contare che l’ultima legge di stabilità, la 208 del 2015, ha prorogato al 31 dicembre 2016 le detrazioni fiscali al 50% per chi fa lavori di ristrutturazione in casa e per chi acquista elettrodomestici eco-friendly, come sono praticamente tutti quelli in commercio oggi. Ma quali sono i costi? Vediamo. Per un impianto di climatizzazione, considerando il valore delle singole macchine e sommando a questo la spesa per la posa dei vari materiali tra cavi, tubi e split e il passaggio attraverso i muri con i relativi interventi di sistemazione - senza poi contare il costo della manodopera - l’esborso totale equivale ad alcune migliaia di euro.

Valore che scende se optiamo per un climatizzatore portatile e che si abbatte se ripieghiamo su un ventilatore a soffitto o su un classico ventilatore verticale. Chiaramente, come chiunque può constatare senza difficoltà, l’efficacia non è la stessa ed è più alta laddove maggiore è la spesa. Quindi, cosa fare? In caso di necessità, si può valutare l’opzione prestito. Una strada è proprio quella del prestito personale. Si tratta, lo ricordiamo, di una forma di finanziamento che appartiene alla categoria del credito al consumo e che si può richiedere presso qualunque banca o finanziaria. Essere maggiorenni e avere un’età che non superi i 75 anni, oltre a un reddito dimostrabile o in alternativa una persona che faccia da garante - e che sia disposta a subentrare al creditore qualora questi dovesse avere difficoltà a rimborsare il prestito - sono le due condizioni essenziali per poter avanzare la richiesta finalizzata ad accedere a questo tipo di finanziamento.

Al contrario del prestito finalizzato, non è vincolato alla spesa che è destinato a sostenere e chi lo richiede può usare la cifra che gli viene accreditata come meglio crede e per le finalità che più ritiene opportune. Non è raro, però, che la banca o la finanziaria alla quale chiediamo il prestito domandi maggiori informazioni sul perché il cliente voglia quel denaro e su come abbia intenzione di spenderlo, esigendo nel caso un preventivo delle spese. È importante rispettare le scadenze delle rate, per evitare segnalazioni e dunque problemi nelle future richieste di credito. Nel caso si abbiamo difficoltà a sostenere l’esborso - magari per via della perdita del posto di lavoro o per sopraggiunti problemi di salute - è consigliabile prendere tempestivamente contatto con la banca o la finanziaria verso la quale si ha il debito e vedere in che modo è possibile accordarsi. Meglio ancora è chiedere alla società creditizia quali soluzioni prevede in caso di temporanea difficoltà a far fronte al rimborso prima di sottoscrivere il finanziamento.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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