Prestiti per cerimonie

I matrimoni sono come le vacanze: c’è un’alta e una bassa stagione. L’alta stagione, ovviamente, va da maggio a settembre. Tuttavia, c’è gente che va in ferie a novembre e ci sono persone che si sposano nei mesi più freddi. Ma i matrimoni non sono certo gli unici eventi che le famiglie italiane amano festeggiare degnamente: c’è una tendenza al risparmio, e questo è buono e giusto, ma mica vogliamo far passare sotto silenzio battesimi, prime comunioni e cresime? E se queste ultime hanno il loro momento clou a maggio - mese mariano - per i battesimi ogni domenica dell’anno può essere quella decisiva. Chi ama la sobrietà e vuole contenere le spese si limita a un brindisi in famiglia, e ci sta. Ma chi, invece, ha in mente una festa un po’ più rumorosa, allargata agli zii, ai cugini e magari anche a qualche amico, deve mettere in preventivo una spesa senza dubbio più corposa.

Qualche esempio? Per un pranzo o una cena fuori con 40 persone, si fa presto a superare i 1.500 euro. Ai quali vanno aggiunti, se si vuole, i costi per le foto, le bomboniere, i confetti e i vestiti. Tiriamo in ballo l’argomento in un blog dedicato al credito e ai consumi per ricordare che anche nell’organizzare una cerimonia si può, se serve, fare ricorso a un prestito. Il mercato propone infatti diverse offerte commerciali pensate per i matrimoni e per le altre cerimonie. La formula più indicata è quella del prestito personale, che in quanto tale non è vincolato all’obiettivo di spesa né all’intermediazione di un rivenditore: si può chiedere una cifra - in genere tra le poche centinaia di euro e un massimo di 60mila euro - da restituire in un arco di tempo non superiore ai 10 anni. Il tasso di interesse è fisso e il finanziamento si rimborsa a rate. Ci si può rivolgere a una banca o a una finanziaria, eventualmente facendo prima una scrematura delle offerte disponibili sul mercato tramite i comparatori online.

Prima di attivarsi, comunque, è fondamentale che il richiedente faccia un serio esame della sua situazione economica: entrate, uscite, altri finanziamenti in corso, e via dicendo. Si tratta di un’autovalutazione essenziale, che consente di affrontare la restituzione del prestito con la massima serenità possibile: la si può fare con l’ausilio di vari strumenti online, per esempio attraverso il sito web monitorata.it di Assofin, l’Associazione italiana del credito al consumo e immobiliare. È utile ricordare che il mercato propone soluzioni che permettono di sospendere momentaneamente il rimborso delle rate in caso, per esempio, di malattia o perdita del posto di lavoro, così come è possibile estinguere il prestito parzialmente o totalmente nel caso se ne abbia la possibilità. Può chiedere un prestito personale chiunque abbia più di 18 anni e meno di 70 e dimostri di poter rimborsare il prestito, presentando la busta paga se si è lavoratori dipendenti, la dichiarazione dei redditi se si è autonomi o il cedolino della pensione se si è già nell’età del riposo.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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